venerdì 31 gennaio 2014

Povera gente


Questo fine settimana, una ex-ministro di Zapatero chiamata Maria Antonia Trujillo ha fatto apologia della stoltezza lanciando la seguente frase su Twitter: 'Vediamo: per quali questioni importanti serve sapere catalano?', come chi chiede 'Per quali questioni importanti serve avere i capelli rossi?', e a tutti i catalani che abbiamo letto la domanda indiretta ci è scoppiato il cervello: la domanda non entrava proprio dentro la nostra testa.
Tuttavia, siccome siamo gente abituata a trattare con le bassezze, siamo scesi al livello delle suole delle nostre scarpe per cercare di farle capire tutta una serie di ovvietà che la povera donna non poteva capire in altro modo e che hanno una radice molto semplice: il catalano è per quelli che parlano catalano come il castigliano è per quelli che parlano castigliano. La frase è delllo scrittore Espinàs, al quale chiedo scusa per averla citato così come mi ha permesso la memoria. Se la signora Trujillo fosse capace di capire analogie così semplici, forse sarebbe arrivata a presidente del paese del quale fu ministro, o perfino consigliere di una banca.
Tanta sfiducia che sentono gli anti-catalani verso il nostro sistema educativo..., e invece a me piacerebbe sapere cosa insegna la loro scuola. Se la signora Trujillo avesse potuto conoscere tutte le manifestazioni di tipo culturale, scientífico, legislativo, epistolare, familiare, ecc. dove il catalano è stato proibito lungo la storia, non avrebbe fatto domande così sciocche su Twitter.
E dunque questo è il livello, signore e signori: oggi è una ex-ministro spagnola che non sa a cosa serve un idioma; ieri era una consulente del ministro della Pubblica Istruzione che chiamava all’Università delle Baleari chiedendo: 'Quanto prende di stipendio il Sig. Ramon Llull per dirigere la cattedra che porta il suo nome? (Ramon Llull è il pù importante scrittore e filosofo medievale in lingua catalana); l’altro ieri una consulente dell’Istruzione del governo delle isole Baleari ha fatto tradurre automaticamente un discorso scritto in castigliano, e aveva dato per buono che un detto rapporto PISA restasse nel testo come  'Trepitja' (pisa=pestare=trepitja); e l'altro giorno ancora un presidente dello stato, dopo cinquantotto anni di accesso alla cultura, ancora non vuole e non può pronunciare correttamente le parole catalane 'seny' o 'Companys'.
Ma è proprio vero, sapete? Questa povera gente non possono rappresentare i catalani, anche volendo. Se non altro, non possono rappresentarci più che ai parlanti di aramaico o di turco. Ricordiamo il poeta spagnolo Machado, visto che oggi è il giorno delle citazioni: 'Castilla miserable, ayer dominadora,/ envuelta en sus andrajos desprecia cuanto ignora.' (Castiglia miserabile, ieri dominatrice,/ avvolta nei suoi stracci disprezza quel che ignora).
Cavoli! Sembra che aspirano ad essere la potenza mondiale dell’ignoranza! Eh si, fortuna che ce ne stiamo andando, perchè più vergogna di così non possiamo più provare e altro tempo non possiamo più perdere. Ci dispiace proprio per quelli che dovranno continuare a soffrire.
Postdata: L'ex-ministro ha protetto il suo account di Twitter ma non per vergogna, no, ma perchè non riusciva a gestire tutti quelli che ancora abbiamo quel tic atavico e preistorico della pedagogia, detto anche “colpire sul ferro freddo”.
A quelli che ancora sognano che questa supremacia linguistica svanirà con il tocco magico di una bacchetta federalista –anche Harry Potter lo avvrebbe dato per perso–, forse saranno interessati a sapere che la signora Trujillo, lungi dal vergognarsi della sua mente corta, si è dilettata ad informare il suo pubblico, tronfia, che presto avvrebbe riaperto l’account: e allora “avrò 3.000 followers in più ;-P” (con il segno ;-P che fa le lenguacce si è presa gioco di noi). E noi, asini, ci sorprendiamo: ma se il pubblico premia l’ignoranza, no potevamo pretendere che non se ne vantasse.

Marta Rojals

0 comentaris:

Posta un commento