martedì 23 dicembre 2014

Meglio piccoli

Ci sono dieci banche al mondo che sono considerate il cuore del sistema finanziario globale e una di queste è il Crédit Suisse. Si tratta di una delle istituzioni bancarie più riconosciute al mondo e ha superato la crisi con meno problemi rispetto ad altre banche del suo livello. E’ una delle grandi, lo dico per sottolineare quello che hanno detto e che non dovremmo trascurare.
Il servizio di ricerche del Crédit Suisse ha reso pubblico uno studio sul successo dei paesi piccoli e lo ha fatto incorporandoci la Scozia, la Catalogna e le Fiandre, simulando come saremo quando diventeremo indipendenti. Il risultato non lascia spazio a dubbi o a speculazioni sui vantaggi dell’indipendenza. Non dobbiamo neanche tralasciare che, come dicono loro stessi, il motivo di questo studio è la valutazione di quello che potrebbe succedere se la Scozia e la Catalogna fossero indipendenti.
Nel nostro caso concreto, una Catalogna indipendente andrebbe ad occupare la posizione numero venti nel range di eccellenza che si basa sull’indice di sviluppo umano. L’aspetto interessante che dobbiamo sottolineare è che l’attuale stato spagnolo (con la Catalogna inclusa) occuperebbe la posizione ventitreesima ma lo stato spagnolo senza la Catalogna cadrebbe in picchiata fino alla trentesima posizione. Sette posti più giù di colpo.
Margallo (il ministro degli Affari Esteri) continua a dire che la Spagna va bene, che la Catalogna è un disastro e che, senza di loro, noi galleggeremo nello spazio siderale. Bien sûr…

Vicent Partal

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giovedì 18 dicembre 2014

ERC, sì a Finanziaria per 'road map' indipendenza

Esquerra Republicana de Catalunya (ERC) ha presentato emendamenti parziali alla Finanziaria 2015 elaborata dall'esecutivo di Convergència i Unió (CiU) di Artur Mas, ma non un emendamento alla totalità, come quelli presentati da tutti i gruppi dell'opposizione, per non compromettere i negoziati sulla 'road map' indipendentista. 

Il deputato catalano Pere Aragonès ha dichiarato che "non è un assegno in bianco" quello dato all'esecutivo, che comunque consentirà al documento contabile di iniziare l'iter parlamentare.

Il diputato non ha risparmiato le critiche alla Finanziaria:"non ha nulla a che vedere con il programma annunciato da Artur Mas e non contiene un impegno deciso per le strutture di Stato (...) non si tratta dei bilanci di previsione di uno stato in costruzione, ma di quelli di un'autonomia in agonia". 

Intervista di Help Catalonia a Pere Aragonès: Spagnolo è Catalano

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domenica 14 dicembre 2014

Toro Jubilo (Allegria): ferocia pura











Medinaceli è un paese nella provincia spagnola di Soria. Ogni anno a novembre, da secoli, si svolge il tradizionale "Toro Jubilo". L'origine non è nota con certezza, ma gli antropologi indicano che, ad iniziare, sono stati i popoli iberici, addirittura si pensa che, questa usanza, provenga dall'età del bronzo. Nel 1559 Filippo II ne è stato un testimone e ne sono rimaste le prove nell’archivio dei Duchi di Medinaceli. Questa è la prima volta di cui si abbia una testimonianza scritta del barbaro evento. Nel 2002 la Giunta di “Castilla y Leon” ha dichiarato questa manifestazione di Interesse Turistico Regionale.

Il toro, con le corna legate con una corda, viene trascinato fino ad un palo, gli si pone sulla testa un supporto in metallo con due sfere che bruciano per circa un'ora, bruciandogli il muso, gli occhi, impedendogli di respirare. La tela mescolata con trementina e zolfo, brucia ininterrottamente per quasi un'ora, e durante questo periodo il toro tenta invano di liberarsi dal fuoco, fuggendo in preda al terrore. La paura e l'ansia lo torturano tanto quanto le ustioni e i colpi che riceve. Il fango che lo copre come una apparente protezione va scomparendo, il fuoco gli entra negli occhi, gli impedisce di respirare, gli brucia il muso e il corpo, e nonostante i tentativi non può evitare i colpi e le umiliazioni . Quando il fuoco sopra alla sua testa si spegne, la festa finisce, e dopo che il pubblico se ne è andato, il toro viene ucciso. Cosí lo vuole la legislazione regionale per tutti gli spettacoli “taurini” (corride), allo scopo di assicurare all'animale una morte senza sofferenza ed evitargli una vita segnata dagli effetti indelebili lasciati dalla tortura. Questi effetti sono a volte così atroci che il toro non ha bisogno di essere ucciso, perché muore prima.

A mezzanotte del 15 novembre è stato martirizzato Islero. Quattro delle settanta persone che hanno protestato sono state arrestate dalla “Guardia Civil” e una cinquantina sono state identificate. Tutto questo per proteggere il sadismo. Il mondo al contrario. Le “bestie” protette e le persone represse.




Jordi Vàzquez
@JordiVazquez

Tedesco
Lingua catalana
Lingua spagnola

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lunedì 8 dicembre 2014

10 dicembre manifestazione per il Tibet a Barcellona




A Barcellona, i tibetani e sostenitori catalani si terrà una manifestazione del Tibet House (Casa del Tibet) *, alla James Square St (Plaça de Sant Jaume) a 6:00. Il rally è una chiamata a raccogliere Tibet-Cina sui diritti umani. Oggi il mondo è in piedi per il Tibet.

Gli attivisti chiedono ai leader mondiali a prendere un'azione coordinata ora per fare pressione il presidente cinese Hu Jintao a ritirare le truppe cinesi e poliziotti armati dalle città e monasteri in Tibet. Nella repressione, 87.000 tibetani vennero brutalmente uccisi. Ancora oggi, dopo 55 anni, la situazione all’interno del Tibet rimane gravissima. I tibetani lottano per conservare la propria identità contro la repressione e la violenza senza fine del regime coloniale cinese. A Barcelona, il 10 diciembre, a tutti i sostenitori della causa del Tibet un invito a partecipare.

Il rally è uno degli eventi in programma del 'Festival Tibet' nella città catalana per celebrare i primi 20 anni della Casa del Tibet. Sua Santità il 14 ° Dalai Lama ha inaugurato la prima sede del Tibet House Foundation nel dicembre 1994 e la seconda e attuale sede a settembre 2007. Si tratta di una cultura, la solidarietà e la non-profit con un obiettivo è la diffusione della cultura tibetana nativo Catalogna, introducendo le sue diverse espressioni e il suo potenziale contributo alla società moderna.

* Carrer del Rosselló, 181 - Barcellona

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sabato 6 dicembre 2014

6 dicembre, Festa della Costituzione spagnola

Il governo di Catalogna, una legittimità storica e democratica


Nell’attuale processo catalano verso l'indipendenza política e di fronte all’attitudine negazionista del governo di Madrid – e della maggioranza della classe politica spagnola-, c'è chi ha voluto centrare il dibattito esclusivamente tra la legittimità da un lato e la legalità dall'altro, ovviando quasi sempre che questo è anche un dibattito...
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Essere liberi di decidere, decidere di essere liberi


Ricordo una volta un’intervista ad un insigne imprenditore catalano che ha sempre tenuto molto presente la responsabilità sociale corporativa che spesso si utilizza come mero strumento di marketing privo di anima. Quell’imprenditore assicurava che “noi esseri umani siamo condannati ad essere bravi ragazzi”. Mi è venuta in...
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Costituzione

In mezzo a tanti scandali che sta vivendo in questo momento la giustizia spagnola, curiosamente al Consiglio Superiore della Magistratura (Consejo General del Poder Judicial) li è venuto in mente di chiamare a dichiarare il giudice Santiago Vidal, dopo la redazione di una bozza di costituzione catalana. Vidal, con un gruppo di altri giuristi, sta redigendo quello che dovrebbe essere una bozza per una costituzione della Repubblica...
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Le opcione giuridiche: Cinque vie legali e democratiche


In un’intervista pubblicata da sei grandi testate europee contemporaneamente, il presidente del governo spagnolo ha affermato tassativamente: "Non voglio, ma inoltre non posso [...], autorizzare un referendum [in Catalogna] per la semplice ragione che la sovranità nazionale spetta al popolo spagnolo". Queste dichiarazioni sono, per...
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Miquel Roca dice che "nemmeno un solo articolo" della Costituzione impedisce di convocare una consultazione 


L'ex-dirigente del partito CiU, giurista e uno dei padri della Costituzione spagnola, Miquel Roca Junyent, ha affermato che nel testo costituzionale "non c’è niente, nemmeno un solo articolo" che impedisca di convocare una consultazione in Catalogna per decidere il proprio futuro. Roca ha difeso che "non si può non ascoltare quello che dice...
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La Spagna è divisibile


L'avvertimento sottile ma pubblico di David Cameron al governo spagnolo sul referendum e la Catalogna ha avuto un rapido effetto. Poche ore dopo e attraverso il ministro degli Affari Esteri, il governo di Rajoy ha risposto al primo ministro britanico dicendo che la Spagna non era divisibile.Càspita! Quale tesi singolare. 'La Spagna non...
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Il diritto all’autodeterminazione del popolo catalano è una legge che la Spagna deve approvare


L’11 settembre 2012 due milioni di catalani sono scesi in strada per chiedere l’indipendenza. Io ero lì e quello che la gente chiedeva non ha un’altra interpretazione possibile. La risposta della classe politica spagnola è stata contundente e fondamentalmente basata su un unico argomento: l’indipendenza è illegale. Quando si ricorda...
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Per saperne di più su Costituzione spagnola qui


  • Help Catalonia è un’associazione che non riceve nessun tipo di sovvenzione da parte dello stato, la Generalitat o altre entità. Le persone che portano avanti questo progetto lo fanno in maniera volontaria e non ne ottengono nessun tipo di rendita economica.
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giovedì 4 dicembre 2014

Indipendenza della Catalogna: gli scenari di Fitch

L'agenzia di rating si sofferma sulla situazione della regione spagnola e dipinge i possibili sviluppi: un fatto che testimonia quanto possa essere vicina e reale l'autonomia.

L'agenzia di rating Fitch ha pubblicato un rapporto in cui chiede un negoziato fra la Catalogna e la Spagna per migliorare il finanziamento dell'economia. Nel rapporto, ripreso dal quotidiano catalano Avui, vengono analizzati tre scenari all'indomani della consultazione politica sull'indipendenza: il primo è il miglioramento fiscale, poi la piena indipendenza, e da ultimo il carreró sense sortida (vicolo cieco) in cui si trova l'economia catalana adesso. Secondo Fitch, il primo scenario è quello che riserva più benefici per la Catalogna e la Spagna. (Avvertenza importante: Fitch può pensarla come vuole, ciò che conta è come la pensa il popolo catalano, e l'indipendenza non è una questione principalmente economica.) In ogni modo, l'agenzia giudica che l'indipendenza potrebbe avere conseguenze negative per entrambe le economie - sopra tutto nel caso di una "rottura disordinata" (che nessuno si augura) - mentre l'ultimo caso, l'attuale arresto di qualunque processo, mette in pericolo gli investimenti d'impresa. La valutazione di Fitch è che nello stallo di adesso il governo autonomo catalano utilizzerà i risultati del processo per approfondire l'agenda della riforma con un referendum formale. Ma l'approccio "feroce" del governo di Madrid, secondo Fitch, rende imprevedibile il processo e i suoi risultati.
Lo scenario più probabile, per Fitch, è che i due governi negozino una nuova sistemazione fiscale per la Catalogna, come è successo nei Paesi Baschi e in Navarra. L'impatto di questa rinegoziazione sul debito sovrano della Spagna sarà "moderatamente positivo" perché si sarà alleggerito un focolaio di rischio politico a medio termine «en el benentès que sigui quin sigui l'acord no comprometi l'estratègia fiscal del govern espanyol», scrive Avui, cioè «purché, qualunque cosa succeda, l'accordo non comprometta la strategia fiscale del governo spagnolo». Fitch si attende anche un incremento degli introiti fiscali a disposizione della Catalogna, perché diminuirebbe il contributo netto della regione al governo spagnolo. Questo dovrebbe avere un effetto positivo sul credito o come minimo stabilizzare il rating della Catalogna. Con maggiori soldi a disposizione, la Catalogna potrebbe attenuare il ritardo nei servizi pubblici essenziali di cui soffre oggi.
Lo scenario, che Fitch giudica «meno probabile», di una Catalogna del tutto indipendente, avrebbe «molto probabilmente» conseguenze negative per il rating del debito sovrano spagnolo. Perfino una separazione ordinata potrebbe creare rischi per l'economia, e ancor più una che fosse invece disordinata. Se per esempio la Catalogna conquistasse l'indipendenza «al prezzo di abbandonare l'Unione Europea e l'Eurozona», i rischi per la Catalogna e la Spagna potrebbero essere esacerbati. L'ultimo scenario, la continuazione del carreró sense sortida, è quello più terribile. La tensione prolungata potrebbe provocare perdite in alcuni depositi a breve termine, che colpirebbero in modo particolare le banche catalane, e ciò potrebbe tradursi in un aumento del costo dei finanziamenti che porterebbe le imprese a «reduir les inversions a la regió» (ridurre gli investimenti nella regione) come misura cautelare. Non c'è un commento ulteriore da parte di Avui, ma il fatto che un'agenzia di rating si sia soffermata sulla situazione catalana mostra quanto appaia ormai vicina l'indipendenza del Paese. 

Paolo Brera

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lunedì 1 dicembre 2014

Il presidente della Catalogna spera nelle elezioni per arrivare al referendum

Il presidente catalano Artur Mas ha detto che è arrivato il momento delle elezioni, l’ultimo strumento che resta dopo la consultazione del 9 novembre sull’indipendenza della Catalogna.

Il presidente ha preso atto che non esiste un margine per un referendum concordato con il governo centrale e ha detto che la condizione per convocare le elezioni è che si arrivi al referendum sul futuro della Catalogna, intendendo quindi le elezioni come “uno strumento per fare il referendum”.

Recentemente la procura spagnola aveva annunciato di voler denunciare il presidente catalano Artur Mas per la consultazione del 9 novembre sull’indipendenza della Catalogna.

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