mercoledì 22 gennaio 2014

Disobbedire, votare e andare via

Questa triade sarà como il 'veni, vidi, vinci' di Giulio Cesare per il nuovo stato catalano. Arriveremo all’indipendenza perchè disobbediremo le leggi ed i tribunali spagnoli, esercitaremo la democrazia e prenderemo la decisione di fare la nostra strada senza tutele nè imposizioni da fuori. Disobbediremo, voteremo e andremo via --o andranno via loro perchè noi non ci sposteremo mica--. Detto e fatto.

Tutti quelli che hanno un briciolo di cervello, accettano che questo processo democratico verso la piena sovranità ci porterà ineluttabilmente ad un momento di rottura con l’attuale status legale e politico spagnolo. In alcun momento bisognerà disobbedire delle leggi per farne altre nuove. Questo spiega che chi vuole assoggettarci insista nel dire che la democrazia è il rispetto della legge. Sebbene, in realtà, ci sono dei momenti in cui la democrazia è precisamente la disobbedienza e la rottura delle leggi ingiuste.


L'atteggiamento incivile dello stato spagnolo obbliga a scartare da tempo l’opzione della trattativa. Il buon senso e l’applicazione più stretta del buon senso ci portano alla disobbedienza. Ancora non è successo niente di concreto. Finora, il processo è stato un insieme di dichiarazioni. Lo abbiamo annunziato e abbiamo iniziato i preparativi. Sono arrivate le minacce di ogni sorta da Madrid e dai suoi obbedienti rappresentanti in Catalogna ma, ancora non è andato nessuno in carcere perchè ancora non ha disobbedito nessuno. Tutto arriva.

Le fasi della strategia spagnola sono le seguenti: 1. L’indipendenza è impossibile (rifiuto). 2. L’indipendenza è un disastro (paura). 3. La costituzione è la democrazia (menzogna). 4. L’indipendenza è il fallimento; qui avete la terza via e la moderazione (inganno). 5. L’indipendenza è illegale (minaccia). 6. Senza il permesso della Spagna, non c’è dialogo; e senza dialogo, non si può fare la consultazione (bloccaggio). 7. Chi supererà il limite conoscerà il peso della legge (giudizializzazione). 8. L’indipendenza è una prevaricazione (sospensione, inabilitazione e commissariamento).

Delle 8 fasi –che non sono strettamente successive ma possono anche essere simultanee– le prime sei possono essere contrastate con argomentazioni, attivismo allegro e molto lavoro di smentita e di pedagogia per allargare la base sociale che da sostegno all’indipendenza. Ma le ultime due richiederanno la disobbedienza civile e politica.

Insisto che il nostro caso richiede disobbedienza civile –ne abbiamo sentito tanto parlare e abbiamo esempi emblematici-, ma sarà necessaria anche la disobbedienza politica –cioè, istituzionale--. Si, è stato detto e ribadito che questo processo non è stato pensato ne spinto dai partiti nè dalle istituzioni, ma che la società ha preso l’iniziativa ed ha forzato i politici ad aggiungervisi. Tralasciando alcune modifiche che si potrebbero fare a questa semplificazione (non saremmo dove siamo senza l’insistenza dei partiti indipendentisti quando la società civile organizzata non lo era), questa guida della società è stata necessaria e riuscita finora e lo sarà ancora d’ora in avanti. Ma arriverà il momento, non lontano, in cui dovranno disobbedire anche i politici e, soprattutto, le istituzioni. Questa è una delle ragioni che mi fanno pensare che è indispensabile che il partito ERC e, se fosse possibile, ICV e la CUP, entrino a far parte di un governo di unità sovranista per fare la strada rimanente fino alla consultazione e poter gestire porteriormente il risultato.

Comunque, con o senza governo di unità, la frattura legale arriverà e avrà delle conseguenze. Dobbiamo avere chiaro il concetto per non abbandonare in nessun momento la costanza e l’impegno. Gandhi –e chi, se no?—diceva che l’unico tiranno che accettava in questo mondo era la 'piccola voce tranquilla' del suo essere interiore. Il presidente Mas si trova oggi in India e ha reso omaggio a Gandhi a nome dei catalani. Seguiamo i suoi insegnamenti e diciamo tutti insieme 'L'unico tiranno che accettiamo è la piccola voce tranquilla che parla dal profondo del nostro essere.'

Pere Cardús  - Vilaweb
 


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