martedì 7 gennaio 2014

“La Generalitat, un museo e la pena di morte per Mas”

Contro cronica della manifestazione “costituzionalista”.

La leggenda vuole gli indipendentisti perdano la semantica. Dicono che è l'effetto di motivi floreali, del Rinascimento e dell'anima preoccupata per questo Paese che si riflette nell'espressione "ragazzino non ti ci mettere, potresti farti male ". Ma eventi come quello di questa mattina a Barcellona negano categoricamente che utilizzare un linguaggio come sotterfugio sia una esclusiva dell’indipendentismo. Gli unionisti stanno cominciando ad esserne esperti.

Il lavoro spagnolista di Grecian 2000 ora lo chiamano costituzionalismo. Un omaggio sinistro al patto di resa firmato nel 1978 tra più parti di una Spagna macchiata per una guerra cruda e sanguinosa . È il prezzo di una generazione che ha pagato e pagherà per aver lasciato un dittatore fascista morire nel suo letto .

Il lavoro è ancora eseguito da bidelli, avvocati e tecnici dell'amministrazione statale in Catalogna, gente vestita nella parte alta della Diagonal, classe medie del primo cinturone di Barcellona con certo risentimento, professori di spagnolo e filosofia, il personale dell’agenzia tributaria, qualche imprenditore di successo, figli di ex-combattenti e piccoli monopolisti dell’amministrazione spagnola.

Si sono modernizzati , alcuni praticano uno spagnolismo new-age, ma il messaggio è sempre lo stesso . La grande differenza è che sanno che sono, e si sentono, in minorità. Tutti i messaggi degli striscioni erano negativi - " Il divorzio brutto affare" , " Allontanarsi è impoverirsi” ed alcuni minacciosi - " Sì, sì , ecco che arriva Spagna " - o di certa natura rivendicativa pericolosamente coloniale - "Questa è la nostra polizia " urlavano passando davanti il quartier generale della polizia spagnola in Catalogna .

Il servizio d’ordine della manifestazione, conosciuti sostenitori della causa falangista. Tra l'altro, una costituzione che permette che la falange sia legale non so se meriterebbe di essere chiamata così . Anche tra i partecipanti erano presenti persone che parlavano con conoscenza della situazione politica catalana. " Junqueras ci crede, non cederà" diceva un serio padre di famiglia a un gruppo di persone in lunghi cappotti e pettinatura impeccabile.

Arrivati alla plaça Sant Jaume, molti hanno infranto la norma di dell’auto contenzione. Fra questi un uomo relativamente giovane, alto i con i capelli lunghi che non ha potuto evitare di gridare col cuore gonfio: “Guardate la Generalitat, guardatela bene perché fra 10 anni sarà un museo! Mas, pena di morte!”. Applausi . Una donna gli si é avvicinata facendogli notare come ci fosse un giornalista osservando. Che osservi, che osservi che in qualunque Paese normale i traditori vengono uccisi". E gli indipendentisti preoccupati chiedendosi se domanderanno uno stato proprio, uno stato libero o indipendente. Tutti perdiamo la semantica.



Quico Sallés (Nació Digital)

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