giovedì 2 gennaio 2014

Ancora una volta, i cittadini catalani tornano ad essere discriminati in funzione della loro lingua

Il tribunale n. 11 di Barcellona ha negato la petizione dell'avvocato Miquel Prats di poter parlare in Catalano in un procedimento giudiziario, appellandosi alla legge che permette di scegliere la lingua con la quale si intende esprimersi. Il giornale El Punt Avui spiega oggi che la petizione dell'avvocato non fu accolta in una sentenza del segretario giudiziale del 13 ottobre scorso. In quel documento egli dichiarava che non accettava la petizione perché “lo spagnolo è la lingua ufficiale e comune in tutta la Spagna, senza pregiudizio del diritto delle parti ad utilizzare altre lingue che sono riconosciute come co-officiali”.
Lo stesso giornale spiega che in seguito a questa sentenza l'avvocato ha presentato un reclamo presso il Tribunale Superiore di Giustizia della Catalogna (Tribunal Superior de Justícia de Catalunya), ricordando quanto dice la legislazione vigente, la giurisprudenza e un accordo del TSJ stesso su questa questione che avalla la sua petizione.
Ancora una volta, i cittadini catalani tornano ad essere discriminati in funzione della loro lingua a casa loro.

0 comentaris:

Posta un commento