martedì 7 gennaio 2014

Resisteremo?

Che Oriol Junqueras abbia detto a Bruxelles che la Catalogna potrebbe fermare l’economia durante una settimana è stato, sicuramente, poco abile. Ha offerto su un piatto d’argento la replica di quelli che volevano dire che il partito ERC (nazionalista di sinistra e sostenitore dellla convocazione a una consultazione) continua ad essere un insieme grottesco.
Ma per quanto poco abile sia stato e per quanto alcuni si siano scandalizzati, Junqueras ha colpito al centro. Quello che voleva dire chiaro e tondo con quelle dichiarazioni è che i catalani indipendentisti, per vincere il braccio di ferro con la Spagna, dovranno essere disposti a pagare un prezzo molto più alto di quello delle uscite in piazza un giorno festivo all’anno.

Quando capiterà il vero scontro di treni: quando la Spagna darà ordini e la Catalogna non li rispetterà più, la Spagna risponderà. Risponderà con tutta la cattiveria permessa dal suo potere. Ad eccezione –credo e spero- della violenza, che in termini di marketing sarebbe un suicidio.
Ma possono fare molte altre cose. Aznar diceva ieri in un’intervista che bisognerebbe reinstaurare la legge fatta durante il suo mandato per poter condannare al carcere quelli che faranno un referendum senza autorizzazione. Potrebbero anche inviare la Guardia Civil e sospendere/commissariare l’autonomia catalana, che da tempo è la strada propugnata da Vidal-Quadras. Ma c’è dell’altro. Si dice che il governo spagnolo chiuderà lo spazio aereo catalano e bloccherà la fornitura di energia.

In uno stato così centralizzato, sono così tante le cose che si gestiscono nella capitale che il Governo avrebbe l’imbarazzo della scelta nel renderci la vita impossibile. Sicuramente soltanto per qualche giorno –non possono lasciarci senza aerei e senza elettricità per sempre-, ma la domanda è se l'indipendentismo saprà resistere questa sorta di partita di poker. Si rafforzerà o si sgonfierà? La gente resistirà o cederà? Ed è chiaro che l’esito finale sarà condizionato dalla forza che la società catalana eserciterà.

Quando ci dicono che l’indipendentismo è un’invenzione politica, noi difendiamo che in realtà è l’opposto, che si tratta di una forza che spinge dal basso verso l’alto e che ha obbligato i partiti a definirsi e pronunciarsi. Ebbene, quando giungerà il momento della verità, dovrà essere la gente a resistere e a contrastare la peggior pressione. Dovremo essere disposti a farlo e questo è quello che voleva dire, giustamente, Junqueras.

Opinione. Astrid Bierge – El singular digital.cat -20/11/2013

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