giovedì 13 febbraio 2014

Mas reclama in un articolo sulla rivista 'New Europe' che Madrid "si attenga ai suoi principi democratici" e permetta il referendum


Il presidente della Generalitat, Artur Mas, reclama nel 'New Europe' che Madrid "rispetti i suoi proclamati principi democratici" e permetta la celebrazione del referendum. In un articolo pubblicato nello speciale 'Our World in 2014' (Il nostro mondo nel 2014), Mas spiega il processo che ha portato la Catalogna a rivendicare l’indipendenza e difende che "nel XXI secolo risolviamo queste dispute pacifica e democraticamente, con le urne e i voti". Il presidente scrive nello speciale insieme ad altre personalità come il primo ministro francese, Jean-Marc Ayrault, quello italiano, Enrico Letta, il ministro di Economia britannico, George Osborne, o le eurocommissarie Neelie Kroes e Androulla Vassiliou. Mas spiega nel articolo che dal 1714 la Catalogna "ha mantenuto la propria identità viva malgrado le dittature e la repressione culturale a grande scala" ma che, anche con il recupero della democrazia "i governi di tutti i partiti tentano di centralizzare e costruire un paese ispanico omogeneo". "Questo ha convinto molti catalani che soltando il diritto all’autodeterminazione può garantire la propria sopravvivenza politica, economica e culturale", difende il Presidente.

Artur Mas assicura nel 'New Europe', settimanale di Bruxelles, che il Tribunale Costituzionale "eliminò delle parti fondamentali" dello Statuto di Autonomia del 2006. Inoltre, ricorda le affermazioni del ministro della Cultura e la Pubblica Istruzione, José Ignacio Wert, sulla spagnolizzazione dei catalani e assicura che ciò "illustra chiaramente le priorità dello stato centrale" in materia.

Mas presenta la Catalogna come una "nazione europea" che è stata "un ponte tra l’Europa ed il Mediterraneo". "Come popolo, noi catalani, abbiamo sempre legato la nostra identità alla cultura e l’apertura internazionale. Barcelona, la nostra capitale, è una vibrante metropoli mediterranea, una gran destinazione per gli investimenti stranieri, un centro di architettura gotica e modernista ed un magnete per molti dei movimenti artistici dei secoli XIX, XX e XXI", descrive.

Il presidente della Generalitat difende nel articolo che il movimento indipendentista "è stato liderato dalla nostra vibrante società civile attraverso grandi manifestazioni in tutta la Catalogna" menzionando quelle del 11 settembre 2012 e la Via Catalana del 2013. Secondo Mas, le manifestazioni dimostrano che la "Catalogna non si accontenterà di qualcosa che non  sia un referendum di autodeterminazione come quello concordato tra i governi britannico ed scozzese".

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