mercoledì 5 febbraio 2014

Il corridoio mediterráneo: una vittória europea per la Catalogna


Oggi il plenario del Parlamento Europeo ha approvato definitivamente il corridoio mediterráneo, dentro del nuovo regolamento TEN-T, che dettaglia le nuove reti di ferrovie di trasporto riconosciute d’interesse europeo. L'approvazione é stata ottenuta con una grande maggioranza: 546 voti in favore, 104 contro e 41 astenzioni, come si vede nella foto della mia cabina di voto. Bisogna comunque ricordare che questa mappa ferroviaria non si approva come direttiva (buona pratica suggerita agli stati e ad implementare), bensí come regolamento europeo, obbligatorio per tutti gli stati europei. Oggi é un giorno molto importante, tanto da poter affermare che la Catalogna ha ottenuto una gran vittoria europea. Dev’essere ricordato che il governo di Aznar (lo stesso personaggio che oggi ha minacciato il presidente Mas con 5 anni di prigione, caso mai convocasse un referendum) il 2003 imposó nella mappa dei corridoi ferroviari europei all’UE tan solo il corridoio centrale, attraversando i Pirenei aragonesi, come unico corridoio fra la penísola ibérica e l’Europa. Aznar marginó il 2003 i corridoi mediterráneo ed atlántico, che attraversavano i Paesi Catalani ed Euskalherria rispettivamente, da notare che a livello del mare. Oggi l’UE ha corretto la manovra della burocrazia degli alti funzionari dello Stato spagnolo: ha eliminato il corridoio per l’Aragona dalla rete prioritaria, nonostante le fortissime pressioni dei due ultimi governi spagnoli, e ha imposto i corridoi mediterráneo ed atlántico come 2 dei 9 corridoi europei principali, e pertanto quelli che avranno accesso al cofinanziamento europeo (dal 20% al 40% dell’importo totale). Personalmente sono molto contento, dato che abbiamo basato nel 2009 la nostra campagna elettorale (tanto CiU come il PNB) sulla revisione di questa mappa ferroviaria europea, al fine che includesse i nostri corridoi nella nuova mappa di priorità europee (gli spot elettorali, a mia richiesta, furono filmati nello stesso porto di Barcellona).
1.- Il nuovo regolamento europeo conferma definitivamente la metodologia di lavoro della Commissione Europea, basata principalmente nel definere le inversioni in ferrovie su criteri di creazione di ricchezza e di valore aggiunto per l’economia europea.
Il nuovo regolamento approva pure la mappa di progetti prioritari della rete di ferrovie principale che includeva il corridoio mediterráneo, una mappa che la Commissione Europea aveva giá proposto l’ottobre del 2011.
Questa proposta della Commissione é giá stata ampiamente approvata nel dicembre del 2012 dal Comité dei Trasporti del Parlamento Europeo (33 voti contro 5), un comitè del quale ho l’onore di esserne membro dal 2009. Quel giorno di fine dicembre del 2012 é stato pure un gran giorno: ho riuscito che fossino approvate tutti i 33 emendamenti che abbiamo presentato insieme al Porto di Barcellona, affinché il nostro porto fosse ammesso dentro della rete di prioritá ferroviarie. Oggi quei emendamenti sono stati tutti pure approvati!
2.- Ieri sera, nel dibattito al plenario intorno al voto d’oggi, ho fatto notare che il porto di Barcellona sarebbe allegato alla rete delle ferrovie prioritarie europee, ed ho ricordato che nel 2003 il governo di Aznar non l’aveva allegato. É stata penosa la replica che mi ha fatto il deputato popolare spagnolo Luis de Grandes, che ha detto che “tutti i governi del PP erano stati favorevoli al corridoio mediterráneo”.

Alcuni deputati presenti nella sala hanno riso. É incredibile come sono capaci i politici spagnoli di mancare alla veritá senza arrossire. Basta guardare le mappe ufficiali dell’UE (mi sono limitato a rispondergli cosí). Invece di dire molto bene, auguri, d’ora in avanti lavoreremo insieme, il discorso político spagnolo, tutt’ora nel XXI secolo, continua ad essere retórico, rígido e dogmático, incapaci di riconoscere la realtá e negando i fatti e le veritá piú basiche. Nel mio conto di Twitter questo mezzogiorno ho appeso i video dei parlamenti nel dibattito di ieri.
3.- Il corridoio mediterraneo sará finanziato al 20%-40% dal budget europeo, mentre la percentuale restante dovrá essere cofinanziato dalle pubbliche amministrazioni statali e da imprenditori privati, dato che il budget dell’UE per il período 2004-2010 non arriva a tutta la rete prioritaria europea.
In questo senso, alti funzionari della Commissione Europea, come Jean Eric Paqué, hanno giá confermato in sede parlamentaria che sostengono l’idea di “condizionare i fondi europei a ogni stato all’effettiva costruzione della rete prioritaria europea”. Cosí mi ha risposto Jean Eric Paqué quando gli ho chiesto cosa succederebbe se uno Stato membro ignorava le sue obbligazioni investive: “Parliamo di una rete prioritaria d’interesse europeo”, mi ricordó Paque: “bisogna che alcuni porti mediterranei europei siano pure porti europei, perché fin’ora, senza la connessione ferroviaria, i porti mediterranei europei sono solo porti locali, che solo sono utili all’industria locale e al suo hinterland".
4.- In questo senso voglio sottolineare che il Corridoio Mediterráneo potrá anche essere co-fianziato da "project bonds" (emissioni di buoni specifici per certi progetti), un’iniziativa della Banca Europea per gli Investimenti e della Commissione Europea al fine di trovare capitale d’inversori privati per finanziare la costruzione dei corridoi ferroviari europei. Per questo motivo é molto importante che i primi corridoi scelti siana basati su una sólida análisi costi-rendimenti, al punto di assicurare una forte probabilitá di ritorno agli inversori in base ai rendimenti generati dall’inversione..
 5.- Voglio ringraziare specialmente Izaskun Bilbao, europarlamentare del PNB e membro anche del comitato dei Transporti, per la sua collaborazione e il suo gran lavoro durante questi ultimi tre anni: come relatore del grupo liberale rispetto questo regolamento (il grupo liberale le fece fiducia nominándola per questa normativa cosí importante) sempre ho avuto informazione di prima mano sull’evoluzione dei rapporti in ognuna delle tappe, con speciale riferimento ai triloghi (dialoghi a tre, fra Parlamento, Commissione e Consiglio, che é come si concludono tutte le trattative). L’odierno regolamento non dovrá superare il trilogo, dato che previamente era giá stato negoziato e approvato in queste riunioni a tre. 
Ramon Tremosa

0 comentaris:

Posta un commento