L’Ufficio di Presidenza del Congresso, all’unanimità, ha dato via libera oggi all’iter parlamentare della proposta del Parlamento della Catalogna per delegare alla Generalitat la competenza di poter convocare una consultazione prevista per il 9 di novembre.
Il presidente del Congresso, Jesús Posada, uscendo dalla riunione ha spiegato che l’iniziativa è stata qualificata "senza nessun problema" e che ora passerà l’iter del rapporto alla Moncloa (palazzo del governo). Concretamente, il governo spagnolo ha 30 giorni per mostrare la sua conformità alla proposta. Soltanto può obiettare se la proposta parlamentare implica "un aumento dei crediti o una diminuzione delle entrate in bilancio".
Trascorso questo mese senza che l’esecutivo centrale si sia opposto espressamente, la proposta rimane in condizioni di essere portata alla Camera.
Se si rispettano i termini e non si ritira nessuna proposta di altri parlamenti autonomici in attesa di dibattito, l’iniziativa sorta dal Parlamento della Catalogna potrebbe essere dibattuta nella prima sessione plenaria del mese di giugno o nella prima di settembre, visto che tradizionalmente le proposte che arrivano al Congresso dalle camere autonomiche si collocano al primo punto dell’ordine del giorno di ogni mese.
Ciò nonostante, fonti dei partiti nazionalisti non scartano che vengano ritirate alcune proposte di altri parlamenti autonomici in attesa di dibattito –il Paese Valenziano accumula due proposte e la Catalogna, una– per anticipare il dibattito della consultazione sovranista.
Inoltre, per evitare ritardi, le tre formazioni catalane che hanno seggi nel Congresso e che sostengono la consultazione (CiU, ICV i ERC) stanno studiando la presentazione di una proposta di legge negli stessi termini della proposta del Parlamento; detta iniziativa, secondo i termini previsti, potrebbe essere votata nella sessione plenaria della fine del mese di marzo o, al massimo, all’inizio di aprile.
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