martedì 11 febbraio 2014

L’ONU critica che il Regno di Spagna non perseguiti i crimini del franchismo

Il relatore dell’ONU Pablo de Greiff ha rimproverato lo Stato per non indagare e perseguitare i “gravi” delitti della Guerra Civile e la dittatura, ed ha lamentato” l’immensa distanza” che esiste tra le autoritá spagnole e le vittime del franchismo.
Dopo essere stato in viaggio per la Spagna per 10 giorni, il relatore circa la promozione della verità, la giustizia, la riparazione e le garanzie di non ripetizione ha diffuso le sue conclusioni preliminari con una serie di raccomandazioni al Governo, fra cui privare di effetti la Legge di Amnistia del 1977, e facilitare l’accessibilità alla Giustizia di tutte le vittime.
In una conferenza stampa, De Greiff ha ribadito le raccomandazioni del Comité contro la Tortura e del Comité contro le Sparizioni Forzate dell’ONU, specialmente in materia di Giustizia, dove si trovano i “maggiori deficit”.
In questo modo, ha richiesto dallo Stato spagnolo privare di ogni effetto la Legge di Amnistia del 1977, e che sia facilitato l’accesso delle vittime del franchismo ai tribunali, adeguando le leggi spagnole agli standard internazionali.
Nella Spagna si é palesato che “questa legge non é una legge del punto finale”, sebbene “é finita per rappresentare un’estinzione dell’azione penale, poiché é stata usata per archiviare in pratica tutti i casi che sono arrivati ai giudici”.
De Greiff ha ricordato che in quei paesi in cui non sono state derogate le leggi di amnistia, i tribunali hanno trovato sempre qualche interpretazione di quelle regole “che non ha impedito l’incriminazione dei presunti responsabili".
Il delegato delle Nazioni Unite ha assicurato di considerare “specialmente sorprendente” che lo Stato non abbia fatto di piú in favore delle vittime, giacché “non sono temi di política di partiti, né di redimere certi determinati programmi politici personali, bensí di diritti che riguardano tutti”.
In sua opinione, tutto questo spiega “l’immensa distanza” fra le istituzioni dello Stato e le vittime del franchismo, la piú grande che ha visto nella sua carriera.
Nel suo informe, il relatore ha sollecitato presso i tribunali spagnoli perché collaborino con i processi giudiziari iniziati in paesi ésteri, in riferimento alla querela presentata in Argentina per píu di un centinaio di societá di vittime del franchismo.
Al rispetto di questo punto, ha criticato tanto l’Audiencia Nacional come la Fiscalia dello Stato  “apparentamente dirette” a prevenire che il tribunale Costituzionale non si possa manifestare sulla Legge di Amnistia e la prescrizione di “violazioni dei diritti dell’uomo cosí gravi”, che, ha allegato, “potrebbero costituire crimini di guerra e di lesa umanitá”.
Questo é il caso, ha fatto pure menzione, della posizione della Fiscalia dello Stato al rispetto di rifiutare la richiesta d’estradizione dei due presunti torturatori franchisti José Antonio González Pacheco, Billy el Niño, e Jesús Muñecas Aguilar.
Il relatore ha manifestato pure la sua “inquietudine” con riguardo alla proposizione di una legge del PP riguardo la giustizia universale, che “limiterebbe in forma significativa” l’applicazione di questo principio nei tribunali spagnoli.
D’altro lato, il relatore ha lamentato che le autoritá non abbiano realizzato una política di Stato per formalizzare la verità, “per cui si abbisognano molte piú risorse per condurre le ricerche necessarie in questa materia, come  accade con riguardo alla mappa delle fosse, una questione, ha detto, “che non ha ricevuto nella pratica nessuna finanziazione statale”.
In questa linea, ha esortato di potenziare la legge della Memoria Stórica per “superare le lacune” che esistono in quella, come l’esclusione di alcuni prigionieri, e persone arrestate durante il franchismo che poi erano condotte a campi di lavoro o di concentramento.
Inoltre, ha accennato "l’ambiguità" nell’insegnamento della guerra civile e la dittatura nelle scuole, e ha richiesto che il Valle de los Caídos sia riformato “nel senso che esigono e meritano le vittime”.
Il relatore finisce oggi la sua visita ufficiale alla Spagna, dov’é stato a Madrid, in Andalusia, Catalogna e Galizia in un viaggio durante il quale si é riunito con il ministro degli Affari Esteri, Sr. José Manuel García de Margallo, e con altri rappresentanti dello Stato, le vittime e la società civile.


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