martedì 2 luglio 2013

Orgogliosa di essere Catalana

 

Voglio l’indipendenza fin da quando ero adolescente, sempre con chiarezza d’idee su quello che volevo fosse il destino della mia nazione. Mio nonno mi diceva sempre che ero una rivoluzionaria, infatti ancora oggi me lo dice!  Nel corso di tutti questi anni, mostrare le mie idee e le mie speranze è stato molto difficile. Nonostante tutto ho portato  “Catalunya” in fondo al cuore dovunque mi trovassi.

 

A scuola mi facevano parlare castigliano, all’universitá tutti i miei libri erano in castigliano, per cercare lavoro anche il mio currículum doveva essere in castigliano, come avvocata dovevo rivolgermi anche al giudice in castigliano. Perché? Io sono catalana e la mia lingua materna è il catalano, dunque non dovrebbe esistere nessuna ragione per tutta questa “assurdità” di forzare l’uso  del castigliano. Però sfortunatamente la mia nazione è intrappolata dentro una ragnatela conservatrice e distruttiva, tessuta dal regno della Spagna e dal suo governo. Questa ha un grande spessore, mi  potete credere. In piú, ci affogano, asfissiano, spremono e opprimono da piú di 300 anni col fine di asciugarci! Fortunatamente, noi siamo una nazione forte e abbiamo trovato dei percorsi per sopravvivere!

 

Ho viaggiato abbastanza e dovunque mi  trovassi dicevo sempre che ero catalana. Mio marito é inglese della contea del Surrey e tutta la sua famiglia e amici sanno che sono catalana, non spagnola… Ho sempre pensato che noi, i catalani, dobbiamo essere i nostri migliori ambasciatori e fare che il mondo conosca la nostra esistenza.

 

Perché la Catalunya non è Spagna, mai è stata e mai sará! La nostra storia e le nostre tradizioni sono troppo lontane per essere collegate. Il nostro parlamento é stato il piú antico di Europa e le nostre leggi hanno le radici nel medioevo. Parliamo due lingue completamente differenti. Noi siamo di pensiero aperto, lavoratori, sempre il nostro sguardo volto avanti e siamo una nazione di accoglienza. Abbiamo la nostra forma di fare le cose: la maniera catalana.

 

Dopo la grande dimostrazione per le strade di Barcellona l’ultimo 11 settembre per l’indipendenza, le cose sono un po’ cambiate: adesso la mia nazione ha futuro! Possiamo vederlo chiaramente. Nessuno puó fermare un grido democratico come quello del popolo catalano, se qualcuno lo facesse non sarebbe per niente democratico. Per fortuna, “loro” non sono riusciti ad ammazzare ne la nostra nazione, ne a noi il popolo, ne la cultura, nemmeno la nostra lingua. Siamo molto vivi, positivi, speranzosi e incoraggiati! Dovunque vada vedrai “estelades” (la nostra bandiera nazionale) e sono sorte molte associazioni di volontari per raggiungere l’indipendenza. Io stessa sono parte di una di queste associazioni senza scopo di lucro.

 

Il nostro primo obbiettivo sono state le elezioni 25 di novembre. Dovevamo votare per mostrare al mondo che esiste un limite. La Spagna e il suo governo fecero il tentativo di spaventarci e minacciarci usando il vecchio discorso della paura. Ma tutti insieme come nazione siamo stati forti per farli tacere. Quella domenica i votanti disegnarono un parlamento indipendentista: il parlamento fú dipinto con i colori della nostra bandiera nazionale (L’estelada). Noi i catalani, l’abbiamo fatto possibile.

 

E allora, il seguente obbiettivo. Non c’é piú ritorno: ci sará un referendum, la Spgna lo voglia o meno. Viviamo nel secolo XXI, in un mondo democrático, no ? E dopo potremo prendere le nostre decisioni e incominciare a costruire un nuovo stato in Europa.

Allora il mondo intero dovrá ascoltare il nostro grido.

 

La Spagna cercherá di farci tacere però il nostro scopo é tanto forte che sopravviverá.

Tutti sappiamo che sará un lungo percorso, difficile ma ne vale la pena!

 

Desidero che ci sia un nuovo domani e un migliore futuro per i miei figli e nipoti e per le nuove generazioni dove tutti potremmo essere orgogliosi di essere catalani. Perché io sono orgogliosa di essere catalana.

 

La mia speranza : il futuro che arriverá

Il mio sogno:       la libertá della mia nazione

Il mio desiderio:   Catalunya un nuovo stato in Europa


Judit Clarasó
 


Spagnolo

Francese



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