Rajoy si è sopravvalutato di fronte al processo sovranista catalano: ha creduto che si trattava di un 'soufflé' ma non lo è.
Il presidente del Governo spagnolo, Mariano Rajoy, prosegue nella sua
tattica di fare l’indiano per quanto riguarda il processo sovranista della Catalogna.
Indirizza il tutto verso una battaglia legale o giudiziaria, con qualche oscuro
episodio. Ma non vuole trattarlo dal punto di vista politico. Rajoy, come tanti
altri, partiva dal presupposto che la richiesta di uno Stato proprio per la Catalogna
era un 'soufflé'. Ed ha seguitato a tirare a campare pensando che “un giorno
tira l’altro”, nel tentativo di vedere il diradarsi della nebbia.
Nel frattempo
un esercito di chiacchieroni popolari non la smette di insultare i catalani,
per vedere se qualcuno dalle nostre parti commette un errore. Ma tutto questo
non sta funzionando tanto bene per il mandatario spagnolo. Rajoy ammette che "non
gli piacque la fotografia del Concerto" di sabato scorso, e non è strano. Smentisce
i fondamenti dei suoi atti: Negare che il sovranismo in Catalogna sia un
posizionamento politico solido. Continui così. Si è sopravvalutato, e questo in
politica si paga sempre. E quanto più tardi si correggerà, peggio sarà.
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