martedì 4 marzo 2014

Il calendario dello scontro






“E’ sicuro che convocheremo la consultazione e altrettanto certo che la sospenderanno”. Questa è la previsione con la quale stanno lavorando il Governo catalano e le forze che sostengono esplicitamente il diritto a decidere. A partire da questa premessa, l’esecutivo ed i gruppi parlamentari hanno messo tutta la macchina a pieno ritmo per studiare diversi scenari per risolvere lo stallo e convocare la consultazione con piena legalità e aprire la strada dello scontro frontale.

Da tutte le ipotesi di lavoro, quella che sta prendendo più piede nel nucleo duro del Governo e nelle formazioni sostenitrici è quella di concentrare tutte le decisioni nell’arco di poche settimane. Una sorta di strategia "lampo" per combinare con precisione legalità, abilità processuale, flessibilità del Regolamento del Parlamento e le scadenza.

Dal 11 di Settembre al DOGC Gazzetta Ufficiale della Generalitat

Secondo fonti parlamentari, il primo passo si farebbe cogliendo la spinta degli atti del 11 di settembre, con tutta la forza simbolica che suppone il Tricentenario (1714). L'indomani, un messaggio del presidente della Generalitat, Artur Mas, senza nessuna decisione concreta.

Il passo successivo sarebbe la convocazione di una seduta plenaria straordinaria attraverso il consenso della Presidenza e la Giunta dei Portavoce per i giorni 17 e 18 settembre –mercoledì e giovedì- che servirebbe ad approvare la Legge di Consultazioni. Una legge, la cui presentazione, deve “essere fatta molto bene” ed avere già esaurito, innanzittutto, la strada dell’articolo “150.2”.

Una volta approvata la legge, lunedì 22 settembre verrà pubblicata nella Gazzeta Ufficiale della Generalitat. Il 23 settembre, martedì, il Consiglio esecutivo approverà ed il presidente firmerà il decreto di convocazione della consultazione che dovrà tenersi il 9 di novembre, così come previsto nell’accordo dello scorso 12 dicembre.

Al più tardi, venerdì 26 settembre, il Consiglio di Ministri spagnolo approverebbe di ricorrrere attraverso il Procuratore generale, il decreto di convocazione e la Legge di consultazioni. Non si possono interporre ricorsi fino a quando la legge non si pubblica sulla Gazzetta Ufficiale della Generalitat.

Ultima fase. Il 29 ed il 30 di settembre verrà celebrato il dibattito di Politica Generale nel Parlamento catalano. Mas informerebbe il Parlamento che la convocazione è stata fatta rispettando tutta la legalità vigente. Il Tribunale Costituzionale ammetterebbe i ricorsi ed applicherebbe la sospensione cautelare con una interlocutoria dettata entro i termini indicati nella Legge Organica del Tribunale Costituzionale, e che dovranno essere comunicati a tutte le parti implicate, in questo caso al Governo, ed essere pubblicati nellla Gazzetta Ufficiale Spagnola (BOE).

A partire da qui, lo scontro frontale.

Questo sarebbe lo svolgimento che, ora come ora, avrebbe più difensori nel “brainstorming” istituzionale del processo. Ma a nessuno sfugge che, in questo momento, gli scenari disegnati sette mesi prima e con l’alta tensione politica percepita e attesa, possono variare sostanzialmente.

Quico Sallés – Nacio Digital.cat
 

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