mercoledì 26 giugno 2013

Un referendum legale


La Catalogna ha ampliato ancora di più la maggioranza favorevole all’esercizio del diritto a decidere, attraverso l’istituzione democratica che riflette meglio la volontà popolare: il Parlamento. Le cifre sono straordinariamente forti, molto superiori ai due terzi. 104 deputati a favore, 27 contro e 3 astenuti.
Questi risultati si spiegano molto facilimente qui, in Europa e nella Cina Popolare. Nessuno può dubitare della volontà del popolo della Catalogna espressa attraverso i propri rappresentanti eletti. La legittimità democratica è categorica. Tuttavia, dalla Spagna rispondono con un muro legale. Da Bruxelles, Rajoy ha ribadito lo stesso argomento: quello che non è previsto dalla legge non si può neanche discutere. Si può parlare di tutto, ma non di quello che non è dentro la legalità.
Conviene smontare questa falsità che, a volte, ci fa dubitare. Ci dicono che sono dispiaciuti, ma que non si può fare niente. Se la Costituzione è molto rigida non è colpa loro. In definitiva, il referendum non si può fare, neanche volendo.
Questa muraglia legale sarebbe insormontabile se non fosse che è una menzogna. Non ci troviamo davanti ad un ostacolo legale, ma politico. Nella Costituzione spagnola esiste una procedura chiara, applicabile al caso catalano: l'articolo 150.2, che dispone che "lo Stato potrà trasferire o delegare alle comunità autonome, mediante una legge organica, le facoltà relative ad una materia di titolarità statale". Di fatto, questa è precisamente la soluzione britanica nel caso scozzese. Londra ha trasferito la facoltà di convocare referendum a Edimburgo, e lo ha fatto con carattere estraordinario e puntuale, stabilendo che la competenza tornerà automaticamente a Londra non appena si sarà svolta la consultazione.
Che non ci dicano da Madrid che non si può fare il referendum perchè si tratta di una competenza statale. Si tratta di una decisione politica. Se realmente c’è la volontà di dialogo e accordo, bisogna mettere sul tavolo l’articolo 150.2. La Spagna lo sa. Non a caso Alfonso Guerra si è dichiarato più di una volta partidario di derogare il suddetto articolo.
Germà Capdevila
@gcapdevila
Giornalista. Editore della rivista digitale Esguard.
Collabora anche con i giornali El Punt Avui, El 9 Esportiu, Presència i Catalonia Today

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