venerdì 28 giugno 2013

Affare Ziani: dall’integrazione all’espulsione



Giorni dopo l’omaggio del governo spagnolo ai combattenti fascisti della División Azul (Divisione Blu) che operava sotto gli ordini di Hitler, la polizia spagnola sta eseguendo l’ordine di espulsione di Nouredinne Ziani, cittadino di nazionalità marocchina e residente in Catalonia da 14 anni. La motivazione? L’accusa di promuovere il salafismo radicale in Spagna.

Senza alcun giudizio nè prove, senza offrire nemmeno la possibilità al suo avvocato di poterlo difendere, si sta eseguendo la decisione del CNI (Centro d’Intelligence Nazionale) contro tutti i dirititi che garantisce la giustizia a tutti i cittadini.

Questo caso non solo conferma il fatto che, per la Spagna, gli immigrati sono cittadini di seconda categoria ma vuole essere un avvertimento per tutti gli immigrati che simpatizzano con il processo sovranista catalano.

L’apparato dello Stato spagnolo, nella sua crociata contro il processo catalano, è ben oliata ed il gioco sporco è la tecnica di base, così come si faceva nei momenti più bui delle dittature visto che le tecniche dell’Inquisizione sono troppo flagranti.

Ziani è il Direttore dello spazio Catalanomarocchino, un ente vincolato con la Fondazione Nuovi Catalani di CDC e che lavora per l’integrazione degli immigrati in Catalogna sotto la direzione di Angel Colom. Secondo lui, Ziani è, invece, una persona che si è opposta ai movimenti radicali salafisti e che ha sempre lavorato per l’integrazione dell’Islam ai valori della Catalogna, in forma pacifica e rispettosa.

In questo momento, non è stato possibile rintracciare Ziani ed il suo avvocato lamenta che non ha avuto la benchè minima possibilità di poterlo difendere dalle accuse contestate.

Affare da seguire...

0 comentaris:

Posta un commento