Il catalanismo è
il nazionalismo catalano. Un movimento di rivendicazione politica, ma anche
culturale, della Catalogna. Non è omogeneo, nè in ambito politico nè in quello
culturale, perchè esprime diverse opzioni di autogoverno della Catalogna.
Molti non
capiscono, come sia stata possibile l’apparizione del nazionalismo catalano nel
secolo XIX come anche in altri paesi europei e, come è possibile che lo abbia
fatto in una nazione come la Spagna. La risposta è che in questo secolo XIX, la
Spagna è un insieme nazionale non omogeneo. La Catalogna aveva perso le
costituzioni e libertà nel 1714, ma la Spagna non era riuscita ad assimilarla
per diversi motivi economici e sociali. Durante la nascita ed sviluppo degli
stati liberali, in Spagna ci furono delle guerre civili (chiamate Guerre
Carliste) tra i partidari dell’assolutismo e quelli del liberalismo e, le
Costituzioni liberali furono tanto effimere, che non riuscirono a far
sviluppare l’identità nazionale spagnola fino alla seconda metà del secolo XIX.
Ma, allora, era già nato un nazionalismo catalano come conseguenza, anche, di
una grande modernizzazione industriale in Catalogna. In questo contesto, dalla
metà del secolo XIX e con i princìpi liberali politici ed economici, il
Catalanismo si sviluppa e continua fino ai giorni nostri.
Valentí Almirall
i Llozer (1841-1904): Nacque in una famiglia di commercianti; studiò filosofia e
diritto presso l’Università di Barcellona. Padroneggiava il latino ed il greco
classico, il francese, l’inglese, l’italiano ed il tedesco. Durante la rivoluzione
del 1868 fu direttore del Club dei Federalisti (dal 1868 al 1881 fu militante
nel Partito Repubblicano Democratico Federale) e pubblicò le Basi per la Costituzione
Federale della Nazione Spagnola e per quella dello Stato Catalano.
Un anno dopo, nel
1869, fondò “Stato Catalano” (Estat Català), (nel mese di luglio a Barcellona;
nell’anno 1873 a Madrid). Partecipò anche alla rivoluzione di settembre di Barcellona
e, dopo quel fallimento, fu condotto prigioniero nelle Isole Baleari da dove
riuscì ad evadere con altri prigionieri. Fu amnistiato alla fine dell’anno.
Ad aprile del 1870
partecipò contro le “quinte” (rivolta popolare di opposizione alla chiamata del
governo spagnolo che obbligava i ragazzi a servire nell’esercito). Più tardi, fu
uno dei fondatori del settimanale “La Campana de Gràcia” (La rivolta aveva
avuto un’ampia rissonanza nel paese di Gràcia e durante quel conflitto la
campana suonò continuamente).
Nel 1878, è uno
dei fondatori dell’Ateneo Libero (Ateneu Lliure) e pubblicò Gli scritti
catalanisti (Els escrits catalanistes). Il 4 maggio del 1879, fondò il primo
giornale in lingua catalana, El Diari
Català che uscì fino al 1881. Nel 1880 organizzò il I Congresso Catalanista. Nel
1883, il Centre Català (nato nel 1882) per iniziativa d’Almirall organizza il
II Congresso Catalanista.
I congressi
catalanisti erano assemblee politiche per discutere l’ideario del nazionalismo
catalano. Nel primo, ci fu l’idea del Centro Catalano, il progetto di fondare
un’Accademia della lingua e la difesa ed sviluppo del diritto catalano. Nel
secondo, si condanna la dipendenza della politica catalana nei confronti della
spagnola.
Almirall, intervenne
nella redazione della Memoria in difesa degli interessi morali e materiali
della Catalogna che fu presentata al re Alfonso XII nel 1885. Questa Memoria di
Rimostranze “Memorial de Greuges”, fu presentata da enti economici e culturali
catalani che difendevano il commercio ed il diritto civile catalano.
Nel 1886, editò “Lo
Catalanisme”. Nel libro spiega i motivi ed i fondamenti scientifici del catalanismo
così come le soluzioni pratiche per il nazionalismo catalano.
Spagnolo
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