domenica 15 dicembre 2013

Preparatevi ad uscire in piazza


Cominciate a prepararvi per andare in piazza. Tutte le volte che sarà necessario. Perchè lo sarà. La classe politica ha fatto quello che doveva fare e ha portato a compimento il primo compito che avevamo chiesto: adesso c’è la data e la domanda/e. Ma se ascoltate le dichiarazioni che arrivano da Madrid è chiaro che la frittata tornerà a capovolgersi e sarà la società civile a dover accompagnare nuovamente il processo puntellando la nostra classe politica tornando in piazza quando occorra. Pérez Rubalcaba diceva l’altro ieri testualmente, in privato di fronte a un gruppo di giornalisti, che sarebbero spuntati i capelli sulla sua calvizie prima di autorizzare la consultazione, e Mariano Rajoy insiste giorno dopo giorno dicendo che la Costituzione è intoccabile e che prima avrebbe commissariato l’autonomia anzichè permettere il referendum. E ieri stesso la maggioranza dei media scritti e digitali della profonda Spagna esigevano –che non è la stessa cosa di raccomandare od opinare– a Rajoy che faccia subito un passo avanti e ritiri immediatamente alla Catalogna le competenze in materia di sicurezza e di educazione, senza rendersi conto che già il ministro Wert lo sta facendo, su questo ultimo punto, con una legge. E adesso alcuni chiedono l’inabilitazione di Mas. E non è da sottovalutare. L'apparato esecutivo, legislativo, giudiziario ed economico dello Stato si è messo in moto –di fatto, già lo era– e soltanto la società civile lo potrà evitare. Perchè, come potranno andare contro centinaia di migliaia di persone? Preparatevi, che dovremo tornare in piazza. Perchè non è la stessa cosa denunciare un presidente ai tribunali, o fare che il Tribunale Costituzionale detti una sentenza come quella sullo Statuto, che andare contro due milioni di persone che sono uscite in piazza. Non posso combattere contro questo. Quando la democrazia torni ad uscire in piazza e lo faccia con la stessa illusione con cui lo ha fatto finora, non potranno farci niente. Scaldate i motori.

Xevi Xirgo – Avui.cat


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