E questa è la chiave della questione: i fatti. PP, Ciutadans e UPyD possono essere disturbati dal tono del dibattito o considerare che il simposio non doveva essere intitolato così ma i fatti sono indiscutibili e devono riconoscerlo. Non farlo, negarli, è gravissimo. La repressione contro i Paesi Catalani da parte dello stato spagnolo non si può negare senza mancare alla verità storica più elementare. E pretendono negarla, solo in nome – ad a favore- della loro ideologia. Questo è un tentativo di sminuire illegittimamente, e contro tutto quello che insegna il lavoro scientifico, la storia del nostro paese. Come quelli che negano l’Olocausto o i Gulag.
Possono essere interpretati questi fatti soggetti a studio? Si. Ed è questo quello che vuol fare il congresso. Si potrebbero interpretare da un altra angolazione radicalmente diversa? Si. Basta che loro organizzino un congresso, che nessuno si sognerà di vietare, e che trovino degli scienziati disposti ad aiutarli, cosa impensabile. Impensabile perchè questa non è la questione nè la loro intenzione. A loro, a Ciutadans e UPyD, al PP ed al PSC, a Margallo ed a tutti quelli che sorprendentemente si sono inmischiati nell’argomento, non disturba solo il titolo ma i contenuti. E questo è particolarmente grave perchè supera una barriera, quella delle minacce all’accademia, che non si può oltrepassare senza minacciare i diritti basici delle società ed i fondamenti sensibili della pratica scientifica.
Nell’attuazione quotidiana, PP, Ciutadans e UPyD praticano una modalità propria del negazionismo, e questo è reso ben palese in questo caso. Pretendono di dire che non è successo quello che è successo perchè va contro il loro progetto politico e le loro aspirazioni. Ma tutto quello che spieghiamo e che disturba loro tanto, è successo effettivamente. Ci è successo fisicamente, persino anche a noi. Io stesso sono nato sotto il regime franchista e sono stato schiaffeggiato a scuola perchè mi uscivano spontaneamente espressioni valenziane. Non parlo del XVII secolo ma di “qualche” giorno fa. E il fatto che succedevano queste cose, che succedevano a molti di noi quando eravamo a scuola, non possono negarlo questi politici senza fare un torto alla verità. Come non possono negare tante altre cose: l'entrata a ferro e fuoco delle truppe franchiste, abolendo la legalità repubblicana ed autonoma, la biblioteche catalane bruciate, a cominciare dalla Pompeu Fabra, la fucilazione del presidente catalano Companys, la persecuzione dei partiti politici catalani. E così possiamo andare a ritroso per trecento anni di repressione contro i catalani.
Vicent Partal
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