lunedì 16 dicembre 2013

E inoltre, negazionisti

Ciutadans, PP e UPyD (partiti spagnolisti, di destra e estrema destra) hanno denunciato alla Procura il Congresso di Storia “Spagna contro Catalogna: uno sguardo storico (1714-2014)”, promosso dall’ Istituto di Studi Catalani e dal Centro di Storia Contemporanea della Catalogna. Il fatto è gravissimo. Si tratta di un simposio accademico che, con motivo del Tricentenario, si propone di analizzare l’impatto della repressione dello stato spagnolo sulla Catalogna così come il movimento catalanista di questi ultimi trecento anni. Sarà una riunione rigorosamente accademica nella quale parteciperanno esperti che si sono dedicati a studiare i rapporti tra la Spagna e la Catalogna nel corso della storia. Sorprende e riempie di indignazione che nomi come Josep Fontana, Josep Maria Figueres o Jordi Maluquer possano essere messi in discussione. E, ancora di più, possano essere oggetto di rappresaglie per voler fare il proprio lavoro, che è semplicemente quello di divulgare i fatti del passato.

E questa è la chiave della questione: i fatti. PP, Ciutadans e UPyD possono essere disturbati dal tono del dibattito o considerare che il simposio non doveva essere intitolato così ma i fatti sono indiscutibili e devono riconoscerlo. Non farlo, negarli, è gravissimo. La repressione contro i Paesi Catalani da parte dello stato spagnolo non si può negare senza mancare alla verità storica più elementare. E pretendono negarla, solo in nome – ad a favore- della loro ideologia. Questo è un tentativo di sminuire illegittimamente, e contro tutto quello che insegna il lavoro scientifico, la storia del nostro paese. Come quelli che negano l’Olocausto o i Gulag.




Possono essere interpretati questi fatti soggetti a studio? Si. Ed è questo quello che vuol fare il congresso. Si potrebbero interpretare da un altra angolazione radicalmente diversa? Si. Basta che loro organizzino un congresso, che nessuno si sognerà di vietare, e che trovino degli scienziati disposti ad aiutarli, cosa impensabile. Impensabile perchè questa non è la questione nè la loro intenzione. A loro, a Ciutadans e UPyD, al PP ed al PSC, a Margallo ed a tutti quelli che sorprendentemente si sono inmischiati nell’argomento, non disturba solo il titolo ma i contenuti. E questo è particolarmente grave perchè supera una barriera, quella delle minacce all’accademia, che non si può oltrepassare senza minacciare i diritti basici delle società ed i fondamenti sensibili della pratica scientifica.




Nell’attuazione quotidiana, PP, Ciutadans e UPyD praticano una modalità propria del negazionismo, e questo è reso ben palese in questo caso. Pretendono di dire che non è successo quello che è successo perchè va contro il loro progetto politico e le loro aspirazioni. Ma tutto quello che spieghiamo e che disturba loro tanto, è successo effettivamente. Ci è successo fisicamente, persino anche a noi. Io stesso sono nato sotto il regime franchista e sono stato schiaffeggiato a scuola perchè mi uscivano spontaneamente espressioni valenziane. Non parlo del XVII secolo ma di “qualche” giorno fa. E il fatto che succedevano queste cose, che succedevano a molti di noi quando eravamo a scuola, non possono negarlo questi politici senza fare un torto alla verità. Come non possono negare tante altre cose: l'entrata a ferro e fuoco delle truppe franchiste, abolendo la legalità repubblicana ed autonoma, la biblioteche catalane bruciate, a cominciare dalla Pompeu Fabra, la fucilazione del presidente catalano Companys, la persecuzione dei partiti politici catalani. E così possiamo andare a ritroso per trecento anni di repressione contro i catalani.


Vicent Partal

0 comentaris:

Posta un commento