sabato 23 novembre 2013

Emotivo articolo dello scrittore lettone Otto Ozols in favore dell’indipendenza della Catalogna






'La Via Catalana è la Via di decine di milioni di europei.' Questo è il titolo di un articolo pubblicato nella Latvians Online da Otto Ozols, uno degli scrittori più popolari della Lettonia, il quale difende l’indipendenza della Catalogna. Dice che la gente dei paesi baltici e dei paesi nordici vedono con simpatia le aspirazioni catalane; che l'autodeterminazione ‘è nelle radici degli ideali fondanti dell’Europa' e che, fino a quado la Catalogna non sarà indipendente, lui sarà un catalano in più.







L'articolo comincia così: 'L'11 di settembre, centinaia di migliaia di catalani si sono uniti per formare una catena umana di 400 chilometri di lunghezza. Il loro scopo e desiderio furono profondamente compresi da decine di milioni di europei.




Il proprio stato indipendente: un sogno durato secoli per irlandesi, polacchi, finlandesi, norvegesi, estoni, lettoni, lituani e molti altri europei. Tutti dovettero intraprendere una lunga e difficile "strada" per realizzare il sogno di uno stato indipendente. Il ricordo delle loro lotte per l’indipendenza è sacro per questa gente –i loro genitori e nonni hanno sognato ed ambito, molto spesso sacrificando la cosa più pregiata, la propria vita.




Pertanto, nel fondo del cuore, milioni di europei capiscono e sostengono le aspirazioni catalane per uno stato proprio indipendente. Per loro, i catalani non sono dei separatisti qualunque. Sono gente eroica che tenta incessantemente di soddisfare il sogno dei propri avi di avere uno stato indipendente.'







Un esempio per i rapporti tra la Catalogna e la Spagna




Dopo ricorda il raggiungimento di questo sogno da parte dei polacchi, e menziona il caso della Finlandia e dei paesi baltici: Estonia, Lettonia e Lituania.




'Il parallelismo più vicino alla situazione tra la Catalogna e la Spagna si potrebbe trovare nei paesi nordici: la Danimarca, la Norvegia, l’Islanda, la Svezia e la Finlandia. [...] L'esempio degli stati nordici ci insegna che anche in un recente passato, i potenti regni europei furono capaci di riconoscere l’indipendenza dei popoli vicini e permisero loro di diventare stati ricchi e fieri. Adesso tutti sono universalmente riconosciuti. Una delle ragioni del successo che riuscirono ad ottenere è che i loro rapporti smisero di essere dominati dall’astio e si dedicarono alla cooperazione e competizione amichevole. Tutti impararono a competere tra loro per avere migliori idee e soluzioni ai problemi. [...] Questo esempio potrebbe essere una stupenda tabella di marcia per i futuri rapporti tra la Catalogna e la Spagna, ed è stato profondamente capito sia dagli europei del nord quanto da tutte le nazioni e gli stati di Europa. Per questo la gente dei paesi baltici solidarizza con il sogno dell’indipendenza della Catalogna'.









L'autodeterminazione è nell’ideale fondazionale dell’Europa




A continuazione, cita un testo dello scrittore, pensatore ed ex-presidente della Estonia Lennart Meri, che dice: 'La diversità delle culture grandi e piccole dell’Europa è la chiave per capire la creatività europea. La ricchezza mineraria dell’Europa è relativamente insignificante. L’Europa non è mai stata un giardino paradisiaco. L’Europa è la creazione della sua gente e qualcuno potrebbe aggiungere, poeticamente, che l’Europa ha creato gli europei in segno di gratitudine. L’idea di libertà, fraternità e eguaglianza potrebbe essere nata in molti altri luoghi del mondo, ma soltanto poteva radicarsi in primo luogo qui, in Europa.'




Lo scrittore lettone continua: 'Lennart Meri non è più tra noi, ma la sua profonda convinzione continua viva: che la libertà delle nazioni, inclusa la libertà di autodeterminazione si trova nell’ideale fondazionale dell’Europa. La burocrazia, le leggi complicate, la paura del cambiamento non possono essere usate per rifiutare a nessuna nazione il diritto di decidere il proprio futuro. Bisogna permettere ai catalani di decidere il proprio futuro. Queste nazioni europee che raggiunsero il loro sogno non possono tradire oggi gli ideali dei propri avi, nel momento in cui dei fratelli europei --i catalani—lottano per rendere realtà gli stessi ideali.




Pertanto, come lettone dico che sarò un catalano in più fino a quando la Catalogna non sarà libera ed indipendente. Credo ed spero che milioni di irlandesi, polacchi, finlandesi, lituani, estoni e molti altri si sentiranto anch’essi catalani.'







Vilaweb. 24.10.2013

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