martedì 15 ottobre 2013

Unionisti ultranazionalisti spagnoli, una minaccia ai catalani democratici.


Mentre 1.600.000 catalani si prendevano per la mano questo 11 settembre formando una catena umana a favore del diritto a decidere sull'indipendenza della Catalogna, un'ora dopo quindici persone hanno fatto irruzione nella Blaquerna Cultural Center di Madrid, sede del Governo Catalano, e dopo aver sparato gas lacrimogeni contro i partecipanti, hanno aggredito il diputato di CiU Josep Sanchez Llibre. Un atto di sfida per dimostrare il loro disaccordo con la secessione che contrasta con il pacifismo dei catalani, che hanno formato una catena umana da Pertus fino Alcanar senza incidenti. All'interno del gruppo di destra che e’ entrato a Blaquerna facendo un saluto nazista e con l'intenzione di boicottare la conferenza di Sánchez Llibre, c’è il cugino del ministro di Difesa, Pedro Morenés, e anche cognato di Mendez Vigo, il Segretario di Stato dell'Unione Europea e figlio della ex tesoriere di Alleanza Popolare di Manuel Fraga. 

Questo attaco di vandalismo e fascismo, come e’ stato definito dal portavoce catalano, è un chiaro esempio del carattere anti-democratico e violento che condivide una frazione della popolazione residente in Spagna, che non è a favore dell'indipendenza della Catalogna. Incoraggiato da un settore della stampa più unionista del paese che dicono dai catalani di essere "nazisti", "fascisti", "stalinisti" e anche di mantenere un legame con ETA. In Catalogna hanno anche il supporto per mezzo del capo del PEC (Partito spagnolo di Catalogna), Gerard Bellalta, che crede che tutti quelli che vogliono la secessione rispetto alla nazione meritano di essere fucilati. 

Non è la prima volta che un grupo di estrema destra pone in essere un attaco di vandalismo. Hanno dimostrato cosí non solo la loro opposizione al sistema democratico, che per mezzo della Constituzione prevederebbe la possibilità di fare un referendum, ma hanno anche chiarito quali sono le loro linee di attuazione. 


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