mercoledì 30 ottobre 2013

Mas replica a Rajoy que adesso non è il momento di “scambiarsi delle figurine” ma di fare la consultazione


Il Presidente della Generalitat, Artur Mas, ha replicato questo martedì al Presidente spagnolo, Mariano Rajoy, affermando che adesso non è il momento di “scambiarsi delle figurine” ma di fare una consultazione. Dopo aver partecipato all’omaggio floreale davanti alla tomba del presidente della Generalitat Lluis Companys (morto fucilato il 15 ottobre 1940, consegnato a Franco dalla Gestapo) Mas è tornato a chiedere a Rajoy che dia una risposta “matura e democratica” alle aspirazioni del popolo catalano. “Non è in gioco uno scambio di figurine”, ha detto (Rajoy aveva dichiarato che non avrebbe scambiato “nessuna figurina” con la Catalogna). Inoltre, ha colto l’occasione per deplorare che la mentalità “intollerante” spagnola non sia cambiata dopo 35 anni dalla Costituzione. Lo ha detto facendo riferimento alle dichiarazioni di diversi ex-presidenti spagnoli, tra cui José María Aznar.

 Sulla stessa linea di quanto già accennato lunedì sulla manifestazione del 12 ottobre, Mas ha chiesto di nuovo di poter celebrare la consultazione. “Qui non è in gioco uno scambio di figurine, un gioco di carte o di collezionabili, qui è in gioco il dare una risposta matura e democratica alle aspirazioni di un popolo in cammino”, ha argomentato. Il Presidente ha sottolineato che la risposta in un momento di tensione come quello attuale passa attraverso la democrazia “allo stato puro” e non un modello di finanziamento, perchè il modo di “canalizzare la tensione è votare”. Per questo, ha chiesto al governo spagnolo che ascolti la voce del popolo e si sieda a trattare i termini di una consultazione.

 Mas è stato duro con le opinioni di alcuni ex-presidenti spagnoli, come nel caso del popolare José María Aznar, per le opinioni che ha espresso “imbevute d’intransigenza, intolleranza e belligeranza”. “35 anni dopo l’approvazione della Costituzione, sarebbe ora che questa mentalità intollerante potesse cambiare”, ha lamentato.

 Il presidente ha deplorato che lo Stato sia installato nel “no a tutto”, ma ha assicurato che le porte del governo (catalano) per trattare e dialogare con la Spagna saranno aperte sempre, perfino nei momenti più difficili. “Ma per un abbraccio, per darsi la mano, ci vogliono due soggetti”, ha concluso.

 Per quanto riguarda la commemorazione della fucilazione di Lluís Companys, Mas ha sottolineato che il processo catalano si fa anche come un “tributo” a tutti quelli che diedero la vita per la Catalogna. “Questo processo guarda verso il futuro, è molto più importante quello che verrà, ma non dimentichiamo il passato e le persone che fecero un passo avanti per la dignità della Catalogna”, ha assicurato.


Avui.cat - Política - 15/10/13

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