Il governo spagnolo mente con le
cifre e non rispetta la legge
L'inganno dell'esecutivo di Mariano Rajoy che oggi ha
scoperto questo giornale ha una rilevanza singolare. Madrid concordò con Bruxelles
che la Spagna potesse raggiungere un deficit del 6,5% del PIL nel 2013, ma il ministro
Cristóbal Montoro disse a tutti che il limite era del 6,3%, ed impose alle
autonomie un tetto dell’1,2%. Questi due decimi di differenza, che il governo spagnolo
ha nascosto come un imbonitore della Rambla qualsiasi, non sono per niente
trascurabili. Suppongono, tradotto in soldi, circa 2 miliardi di euro che lo
stato si riserva per sè invece di dedicarli ad alleviare la drammatica situazione
finanziaria delle autonomie, specialmente le più dinamiche, quelle dell’arco
mediterraneo, come la Catalogna ed il Paese Valenciano.
Come si può pretendere di intavolare una trattativa
seria con un governo che si comporta in questo modo e manipola le cifre per il
proprio vantaggio? Mariano Rajoy salì al potere con l’aura di essere un governante
affidabile e serio, che si presentava con la verità in mano. La realtà è
tutt’altra. Il governo del PP è sleale, manipolatore ed autoritario. Infrange
le sentenze del TC quando gli conviene, fa esattamente l’opposto di quanto
promesso in campagna elettorale, pratica –come ha denunciato il consigliere
catalano di economia Mas-Colell- l'imposizione “ordino e commando” con
le autonomie, e adesso, in più, sappiamo che mente con le cifre.
Il dramma è che le decisioni non si prendono seguendo
criteri economici ma strettamente elettoralistici. La disputa tre i baroni
del PP sul tetto di deficit è un buon esempio. Gli agenti economici catalani ieri
davano supporto all’esecutivo catalano sulla richiesta di un margine di deficit
più alto per non asfissiare l’economia. Il buon senso consiglia di non punire
più il motore che tira in economia (la crescita delle esportazioni catalane è
una delle poche buone notizie che abbiamo). Ma adesso sappiamo che il governo
spagnolo, oltre a commettere l’enorme errore di maltrattare la Catalogna, mente
nella forma più spregevole.
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