domenica 3 marzo 2013

Il Governo spagnolo porterà la dichiarazione di sovranità catalana davanti al Tribunale Costituzionale


La vicepresidente del governo spagnolo, Soraya Sáenz de Santamaría, ha annunciato lo scorso venerdì che la Abogacía del Estado (Avvocatura dello Stato) ha concluso la relazione in merito alla dichiarazione di sovranità approvata dal Parlament catalano il 23 gennaio, in quanto ritiene che ci "siano motivazioni concrete" per presentare un ricorso per la sua incostituzionalità.
Durante la conferenza stampa che ha seguito il Consiglio dei Ministri spagnolo, la vicepresidente ha spiegato che l’esecutivo chiederà al Consiglio di Stato di redigere una relazione prima di procedere alla decisione in merito al ricorso da presentare o meno al Tribunale Costituzionale (TC) spagnolo. Ha sottolineato anche che la relazione dell’Avvocatura dello Stato è un "elemento molto determinante" per stabilire la posizione del Governo di Mariano Rajoy, ma non è vincolante: la decisione definitiva sarà infatti presa in seguito alla presentazione di un’altra relazione del Consiglio di Stato.
Sáenz de Santamaría ha proseguito spiegando che l’esecutivo spagnolo "rispetta e farà rispettare la Costituzione e le leggi" e che "terranno presenti" le valutazioni e le argomentazione date dal Consiglio di Stato. Ha inoltre affermato che sin da subito il Governo non aveva dubbi sul "contenuto incostituzionale" della risoluzione catalana, ma voleva essere sicuro se questa ha "effetti giuridici", per poter presentare ricorso.
Infatti, la vicepresidente spagnola ha spiegato che per poter presentare ricorso contro la dichiarazione di sovranità catalana, il Consiglio di Stato deve confermare che il testo "ha contenuti incostituzionali" ed è "ricorribile", e ha lasciato intendere che sarà così. A questo proposito ha assicurato che l’Avvocatura dello Stato considera che riconoscere il popolo catalano come soggetto sovrano va contro quattro articoli della Costituzione spagnola, tra cui l’art. 1, che stabilisce che la sovranità risiede nel popolo spagnolo, l’art. 2, che parla di "indissolubile unità della Nazione spagnola" o l’art. 9 che i cittadini sono "soggetti alla Costituzione e all’ordinamento giuridico".
Inoltre, la numero due del Governo spagnolo ha proseguito illustrando che la dichiarazione di sovranità è "ricorribile perché produce effetti giuridici ‘ad extra’ e ha una finalità chiaramente incostituzionale". Sostiene infatti che, a differenza del piano Ibarretxe (processo d’autonomia del popolo basco) – che in principio si era detto non infrangesse alcuna legge – la risoluzione del Parlament "conclude il processo decisionale e presuppone l’apertura di un processo molto più ampio".
Tuttavia è necessario ricordare che la dichiarazione di sovranità e il diritto di decidere è stato approvato dal Parlament de Catalunya, scelto alle urne, in maniera democratica, dai cittadini catalani che avevano ben chiaro quale fosse il programma elettorale di ognuno dei partiti che si sono presentati alle elezioni. Di conseguenza è evidente come tutto quello che ne è conseguito abbia valore e legittimità democratica.

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