Il bilancio del 2013 sarà critico
a causa della congiuntura economica e finanziaria della Catalogna e del resto
della Zona Euro: per la Catalogna la situazione sarà
ulteriormente peggiorata da alcune decisioni del governo spagnolo. E'
conveniente analizzarle una per una perché ciascuna
di esse ha un effetto negativo sui conti della Catalogna, la cui
amministrazione, in prima linea, presta i servizi pubblici propri dello Stato
Sociale: scuola, salute e assistenza.
Di seguito gli impegni non onorati e le insolvenze
del Governo spagnolo nei confronti della Catalogna:
- Pagamenti non corrisposti relativi allo stesso
bilancio autonomico, relativi al 2013, per un controvalore di 661 milioni di euro.
Di seguito invece gli incrementi di spesa causati
da altri provvedimenti:
- Entrate ridotte que lo stato centrale invia per
spese fisse, molte delle quali rese obbligatorie dallo stesso governo, e che la
Generalitat s'è trovata costretta a compensare parzialmente: 661 milioni di euro.
- Aumento dell'IVA a carico del governo della
Catalogna e che entrerà nelle casse dello stato centrale (ovviamente per
lo stato centrale l'aumento dell'IVA è neutrale
in quanto è un'imposta che paga a se stesso): 66 milioni di euro.
Boicottaggio dell'utonomia fiscale della
Generalitat:
- Istanze di incostitizionalità che
sospendono l'applicazione di determinate imposte e tasse approvate dalla
Generalitat, in virtù dell'autonomia fiscale riconosciuta dalla
Costituzione e dallo Statuto dell'Autonomia. Solo la sospensione dell'imposta
sui depositi bancari a carico degli enti finanziari provocherà un saldo
negativo di 500 milioni di euro sul
bilancio del 2013.
Blocco dell'indebitamento:
- Limite di deficit fissato allo 0,7% su un totale
statale del 4,5%, contrariamente alle raccomandazioni del Parlamento Europeo ed
non proporzionali alla partecipazione delle Comunità Autonome
all'insieme della spesa. Applicando invece il criterio di proporzionalità, il
tetto del deficit dovrebbe essere dell'1,7%, il che annullerebbe la necessità di tagli
alla spesa per 2 miliardi di euro.
Se si sommano le cifre elencate, si vedrà che il
totale è superiore alla cifra che circola riguardante i
tagli alla spesa prossimi venturi (4
miliardi di euro) necessari a far quadrare i conti per il 2013 della
Generalitat de Catalunya.
Pere Aragonès
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