giovedì 19 settembre 2013

Ulteriori sovvenzioni per il maltrattamento degli animali in Spagna



Lontani dal cercare delle feste che siano degne di ricordare e che provochino orgoglio a tutti gli assistenti, nello stato spagnolo sembra che si fomenti un'attitudine irrazionale e medioevale, sempre nascondendosi dietro un concetto tergiversato dalla parola “tradizione” e sempre alimentato con sovvenzioni pubbliche.
Questa volta tocca al paese di Carpio del Tajo, Toledo (Castella la Manxa).



In questo municipio si realizza, ogni 25 luglio, quello che chiamano “

corse di oche a cavallo” in onore a Santiago Apostolo, che consiste nell'appendere delle oche, per le zampe, a delle corde attaccate a delle aste. In seguito passano fantini montando a cavallo e devono intentare di strappargli la testa; avrà il premio chi più teste strappa.

Se oggi si fa con avi già morte (pochi anni fa si faceva con avi vive, costatando nelle immagini che si trattava di una crudeltà indescrivibile), no lascia di essere grottesco ucciderle solo per il divertimento di un insieme di persone. E in modo preoccupante, i genitori inculcano ai loro figli dei valori basati sul sadismo.

Secondo l'Associazione Nazionale per la Protezione e il Benestare degli Animali (ANPBA), nello stato spagnolo si maltrattano, ogni anno e durante le loro celebrazioni, a 60.000 animali. E non solo non sono puniti dalla legge sennò che si sovvenzionano con le tasse di tutti; soldi che potrebbero destinarsi alle necessità basiche per la popolazione, come possono essere la sanità e l’educazione.

Le tradizione è l’insieme delle conoscenze, costumi e credenze che si trasmettono di generazione in generazione per considerarsi di alto valore per la propria cultura. Può darsi che il governo spagnolo avrebbe di ridefinire il significato che hanno attualmente dei concetti come “tradizione” e “cultura”, per il bene della sua società.

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