mercoledì 2 aprile 2014

Un ex-console britannico istruisce una deputata del PP, sul 'Financial Times'

Il console generale del Regno Unito in Barcellona tra gli anni 2002 e 2005, Geoff Cowling, ha istruito la parlamentare del PP nel congresso spagnolo Cayetana Álvarez de Toledo mediante un articolo sul Financial Times. La parlamentare aveva pubblicato settimana scorsa e sullo stesso giornale un articolo contro il processo sovranista catalano.

Nell’articolo, la parlamentare del PP accusava il governo catalano di distorcere i fatti storici in questo 300 anniversario della caduta della Catalogna alla fine della guerra di successione spagnola. "Bisogna ricordare che la Catalogna era effettivamente una nazione indipendente fino al 1714 . La Catalogna non si unì volontariamente alla Spagna, ma fu barbaramente conquistata", ha replicato il diplomatico.

"La Catalogna fu trattata diversamente durante la guerra civile spagnola. Barcellona fu bombardata dall’aviazione ribelle di Franco, ammazzando 1.300 persone. Il presidente eletto della Catalogna Lluís Companys fu costretto a fuggire in Francia. Catturato, estradato e, successivamente, fucilato da Franco nel Castello di Montjuïch. Non sono mai state chieste scuse nè offerta assoluzione postuma", recrimina Cowling.

Il diplomatico ricorda la Via Catalana dello scorso 11 settembre, per affermare che il movimento per l’indipendenza è “profondamente radicato nella società catalana", e che è stato “spalleggiato dal disprezzo di Madrid".

Critica che nell’articolo di settimana scorsa la Catalogna fosse etichettata come una regione. "E’ una nazione, come si definisce nello Statuto”, ha risposto. Trova fuori luogo che i popoli scozzese e catalano siano chiamati "tribu". Dice che l’aver dato loro questo nome "trasuda da una mente colonialista".

E non finisce qui. Cita l'ONU per ratificare i diritti delle nazioni. "Tutti i popoli hanno il diritto della libera determinazione”. In virtù di questo diritto determinano liberamente la propria condizione politica e perseguono liberamente il proprio sviluppo economico, sociale e culturale".

Infine, chiede al governo spagnolo di non temere la democrazia e di seguire la scia del Regno Unito: "La democrazia non è temuta nel Regno Unito. La democrazia non deve essere temuta nemmeno in Spagna".

EL SINGULAR DIGITAL - Lluís Goñalons

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