martedì 30 settembre 2014

Camera catalana chiede revoca sospensione referendum

Il presidente del Parlamento catalano, Nuria de Gispert, ha annunciato oggi che la Catalogna chiederà la revoca della sospensione cautelare della legge di consultazione e del decreto per la convocazione del referendum indipendentista, decisa ieri dalla Corte costituzionale. Pubblicata oggi sul Bollettino ufficiale dello Stato, la decisione dell'Alta Corte comporta la sospensione per cinque mesi del referendum e "del resto delle attività" collegate ai preparativi per la consultazione del 9 novembre.

In una conferenza stampa, dopo la riunione dei capigruppo, la de Gispert ha spiegato che le 'controdeduzioni' che saranno allegate al ricorso "si basano sulla considerazione che la normativa rispetta la Costituzione e lo Statuto di autonomia". Il presidente ha assicurato che la Camera catalana mantiene all'ordine del giorno della seduta plenaria di domani la nomina dei sette membri della Commissione di controllo, prevista dalla legge di consultazione, l'organo che deve sovrintendere al corretto funzionamento del processo referendario, sospeso dall'Alta Corte.

La Generalitat, il governo della Catalogna, ha deciso intanto di bloccare "in maniera cautelativa e temporanea" la campagna istituzionale per il referendum indipendentista convocato per il 9 novembre, dopo la sospensione decretata ieri dalla Corte costituzionale. Lo ha annunciato oggi in conferenza stampa il portavoce del governo catalano, Francesc Homs, confermando comunque che l'esecutivo guidato da Artur Mas chiederà la revoca "immediata" della sospensione cautelare della legge di consultazione e del decreto per la convocazione del referendum indipendentista, decisa dall'Alta Corte.


La sospensione della campagna istituzionale 'Tu decideixes-Tu decides' (Tu decidi), avviata sabato dalla Generalitat su stampa, radio, televisione e la pagina web www.9consulta2014.cat è stata giustificata da Homs con la necessità di "preservare la sicurezza giuridica" dei funzionari pubblici, che rischierebbero l'interdizione dai pubblici uffici da parte dello Stato. In questo contesto, quello che non si può fare è mettere in difficoltà funzionari dell'amministrazione della Generalitat o degli enti locali, ha detto Homs, sottolineando che chi, a partire da ora, diffonderà materiale informativo o di propaganda del referendum "lo farà sotto la propria responsabilità". Ma ha aggiunto che la sospensione non rappresenta la fine del processo per la sovranità, che va avanti. 

Intanto, dopo la protesta a Barcellona contro lo stop del referendum da parte della Corte costituzionale, alla quale ieri sera hanno partecipato circa 300 persone, la piattaforma indipendentista Associazione Nazionale Catalana (Acn) ha convocato per stasera concentramenti nelle piazze dei municipi catalani.

Con lo slogan 'Ara es l'hora' (Adesso è l'ora), e con indosso magliette gialle, i manifestanti reclameranno la convocazione alle urne. La manifestazione, secondo quanto riferito dai media, ha l'appoggio dei partiti della sinistra indipendentista, Esquerra Republicana de Catalunya (Erc), Iniciativa Verd (Icv) e Candidatura de Unitat Popular (Cup), mentre Convergencia i Unio, il partito del presidente catalano Artur Mas, non ha chiarito se aderirà o meno alle mobilitazioni. (ANSAmed).

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