martedì 20 agosto 2013

Testo della lettera che il Presidente del Governo Catalano Artur Mas ha inviato al Presidente del Governo Spagnolo Mariano Rajoy



Excm Sig. D. Mariano Rajoy Brey

Presidente

Governo di Spagna

Palazzo della Moncloa

Madrid





Egregio presidente,



E’ risaputa la volontà di autogoverno del popolo catalano, reiteratamente esercitata o rivendicata nei secoli. Nell’ultimo periodo democratico, iniziato alla fine del secolo scorso, questa volontà di autogoverno fu canalizzata inizialmente attraverso lo Statuto di Autonomia del 1979.



Il Parlamento catalano approvò nel 2005 una nuova proposta di Statuto di autonomia, che posteriormente fu assunta, prima dalle Cortes spagnole e finalmente, con un referendum dal popolo catalano. Il mio coinvolgimento personale durante tutta la trattativa, anche se senza responsabilità di governo in quel momento, per facilitare un nuovo incastro tra la Catalogna e la Spagna, è noto da tutti.



La sentenza posteriore del Tribunale Costituzionale smorzò e, in gran parte, annulò la volontà democratica dei catalani espressa nelle urne, ed evidenziò la impossibilità di continuare ad sviluppare la capacità di autogoverno della Catalogna per la via percorsa fino a quel momento.



Recentemente, durante la scorsa legislatura, la negativa a qualsiasi tipo di trattativa riguardante il Patto Fiscale, promossa dal Governo della Generalitat e approvata da una larga maggioranza del Parlamento della Catalogna, evidenziò, ancora una volta, l’incapacità di dare risposte da parte delle istituzioni dello Stato alle istanze presentate dalla Catalogna.



Questa situazione di blocco e la manifestazione più grande della storia che ebbe luogo in Catalogna lo scorso 11 di settembre, mi portarono alla convocazione di elezioni anticipate in modo che il popolo della Catalogna decidesse liberamente e democraticamente il proprio futuro politico.



Le ultime elezioni al Parlamento della Catalogna diedero come risultato un largo sostegno popolare, con una elevatissima partecipazione, la più alta della storia in questo tipo di elezioni, a quelle diverse forze politiche che presentavano nel loro programma elettorale la necessità di esercitare il diritto di decidere.



Il Parlamento della Catalogna ha manifestato in diverse occasioni durante la presente legislatura, ed attraverso maggioranze qualificate, il sostegno al diritto a decidere dei catalani, ed ha stabilito il mandato del dialogo e della trattativa con il Governo della Spagna per portarlo a compimento mediante una consultazione democratica. La recente costituzione del Patto Nazionale per il Diritto a Decidere sottolineava, inoltre, la larga maggioranza di cui gode questa tesi tra le istituzioni, agenti economici e sociali, oltre alla società civile in tutta la Catalogna.



Il Consiglio Consultivo per la Transizione Nazionale, organo di cui si è dotato il Governo della Generalitat e del quale fanno parte distacate personalità, argomenta nel suo primo rapporto l’esistenza di vie legali che offrono la possibilità di portare a termine una consultazione. Nella misura in cui si tratta di un rapporto che considero di alta qualità e di contenuti molto interessanti, credo sia opportuno inviarvelo tra pochi giorni.



Quindi, per questi motivi, intendo che ci siano le condizioni favorevoli per proporre la celebrazione di una consultazione in Catalogna: largo supporto cittadino e parlamentare, volontà di dialogo e di trattativa ed esistenza di vie legali per portarla a termine.



Credo che quando si producono tutte queste circostanze, frutto sicuramente di tutto il percorso storico che descrivevo all’inizio, è un dovere dei responsabili pubblici e di governo forgiare la volontà politica che permetta di dare una risposta alla legittima, pacifica, democratica e maggioritaria aspirazione della società, nel caso che ci occupa, catalana.



Nel nostro ultimo incontro, Vi avevo già accennato alla necessità di una risposta politica alla richiesta di democrazia del popolo della Catalogna. Oggi lo ribadisco per iscritto, con lo stesso spirito di dialogo e di trattativa del nostro ultimo incontro.



Sono cosciente della Vostra posizione contraria alla celebrazione di una consultazione, come già manifestatomi in tale incontro. Pur tuttavia, intendo che allo stesso modo che altri paesi –anche dell’UE- trovano delle strade per risolvere democraticamente e legalmente questo tipo di sfide e di realtà, la Spagna non dovrebbe essere l’eccezione in senso inverso.



Di conseguenza, propongo a Lei nuovamente la necessità di intreprendere la strada del dialogo e della negoziazione, che permettano la celebrazione di una consultazione, in forma concordata, al popolo catalano, nel termine più breve possibile, con le cornici legali che possiamo stabilire.



Cordialmente,



Artur Mas



Barcelona, 26 luglio 2013

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