Il
Governo spagnolo saccheggia la cassa del Porto di Barcellona per pagare una
parte dei lavori per i collegamenti ferroviari che aveva promesso.
Dopo
che la Ministra Pastor riconoscesse lo scorso febbraio 2012 che lo Stato
spagnolo ha un debito con la Catalogna di 5,748 miliardi di euro in
infrastrutture e dopo l’annucio agli inizi di giugno che avrebbe dato il via
agli accessi definitivi al porto, dopo tanti ritardi e inadempienze subiti da questa
infrastruttura chiave per l’economia catalana, adesso, secondo quanto
pubblicato su El Confidencial, la Ministra Pastor ha deciso che sia
l’ente “Port de Barcelona” stesso a finanziare la metà del costo della prima
fase dei lavori mettendo a disposizione dalla propria cassa 50 milioni di euro.
L’accordo raggiunto tra il “Port de Barcelona” e il Ministero dei Lavori
Pubblici permette di lavare la faccia della Ministra di fronte agli investitori
internazionali e sottolinea, ancora una volta, che lo Stato viola
sistematicamente gli impegni presi con la Catalogna.
La Spagna non investe in
infrastrutture prioritarie per l’economia catalana
I collegamenti ferroviari con scartamento europeo è una rivendicazione della Generalitat, dei settori economici della Catalogna, degli investitori multinazionali come Seat, Nissan o Hutchison, ed è un impegno dei Lavori Pubblici non rispettato. La multinazionale cinese Hutchinson che ha già investito 300 milioni in un nuovo Terminal di container, che duplica la capacità del Porto di Barcellona, ha previsto di investire altri 200 milioni di euro ma esige che i collegamenti ferroviari siano pronti come concordato a suo tempo, e l’unico modo che hanno trovato ai Lavori Pubblici per mandare avanti l’opera è stato quello di mettere mano alle casse del Porto.
I collegamenti ferroviari con scartamento europeo è una rivendicazione della Generalitat, dei settori economici della Catalogna, degli investitori multinazionali come Seat, Nissan o Hutchison, ed è un impegno dei Lavori Pubblici non rispettato. La multinazionale cinese Hutchinson che ha già investito 300 milioni in un nuovo Terminal di container, che duplica la capacità del Porto di Barcellona, ha previsto di investire altri 200 milioni di euro ma esige che i collegamenti ferroviari siano pronti come concordato a suo tempo, e l’unico modo che hanno trovato ai Lavori Pubblici per mandare avanti l’opera è stato quello di mettere mano alle casse del Porto.
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