lunedì 26 agosto 2013

Lo Stato Catalano: un bene per la Catalogna, per la Spagna e per l’Europa?

Circa un anno fa la Catalogna diede inizio, con la manifestazione del 11 Settembre, al cammino verso lo Stato proprio. Un cammino che sapevamo già fin dall’inizio non sarebbe stato facile; e in effetti, non lo è.
Ma non ci sono solo cattive notizie oppure ostacoli; anzi, il processo va avanti in modo fermo grazie ad una strategia ben consolidata ed eseguita.
Questa strategia si materializza in forme molto diverse. Ci sono due ambiti, però, che sono preminenti: quello economico e l’altro internazionale. Oggi vorrei soffermarmi sul secondo aspetto, quello internazionale.
Chi più chi meno è cosciente che una delle chiavi del successo del processo è il riconoscimento dello Stato Catalano da parte della comunità internazionale. Ma indipendentemente dalla strategia che sta portando a termine il nostro Governo, esiste un elemento molto importante sul quale bisogna specialmente fare menzione: cosa fornisce, qual’è il vantaggio che offre l’indipendenza della Catalogna agli altri paesi?
In questi momenti la principale preoccupazione della comunità internazionale nei confronti della Catalogna è, di gran lunga, cosa succederà alla Spagna senza la Catalogna. Sono consapevoli che, senza riforme e senza la Catalogna, la Spagna ha un futuro nero. E ciò preoccupa; e molto. E ciò, precisamente, è quello che dobbiamo neutralizzare adesso con argomentazioni positive.
La Catalogna-Stato, oltre ad essere un contribuente netto dell’UE, sarebbe un agente dinamizzatore per il sud d’Europa, e la cosa gioverebbe alla Catalogna ma anche all’Europa e, indirettamente, alla stessa Spagna.
Mi spiego: la Catalogna dispone di un modello economico-produttivo proprio, molto diverso da quello del resto della Spagna. Il nostro modello si basa sulla piccola e media impresa (il 99,2% delle aziende catalane hanno meno di 50 dipendenti) che fornisce un tessuto produttivo radicato sul territorio, altamente diversificato, focalizzato sull’esportazione e spesso, leader nel settore o comparto operativo.
Viceversa, il modello castigliano, o spagnolo, è centrato sulla grande banca (modello speculativo), aziende fornitrici di servizi per l’America Latina (REE, Movistar, ecc.) e petrolifere (Repsol, Cepsa).
Questi due modelli hanno bisogno di politiche economiche, fiscali e finanziarie diverse. E’ evidente che le politiche che lo Stato spagnolo applica sono indirizzate a potenziare il proprio modello, e non il nostro.
Da ciò si evince che, con uno Stato protettivo, il tessuto produttivo catalano avrebbe una cornice molto più favorevole per potersi sviluppare: infrastrutture adatte alle necessità delle aziende e del territorio, un hub internazionale nell’aeroporto del Prat di Barcellona; la possibilità di potenziare ancora di più il porto di Barcellona; poter fare una quarta pista di atterraggio per aerei Cargo attiva 24 ore su 24... La Catalogna potrà diventare un polo logistico per il sud Europa, un cluster tecnologico, di trasformazione di alto valore aggiunto, di ricerca biomedica e chimica.

Uno Stato che pensi ed agisca in chiave catalana, con la mentalità imprenditoriale nostra; questo è il futuro che ci attende.
E’ proprio questo che bisogna spiegare alla comunità internazionale; che uno Stato Catalano dinamizzerebbe enormemente l’economia del sud Europa creando posti di lavoro e ricchezza; che genererà a sua volta opportunità di affari per le aziende internazionali; e che tutti saranno i benvenuti.
Dobbiamo spiegarlo alla Francia, alla Germania, agli Stati Uniti, a Israele, al Giappone ed a tutti quelli che vorranno ascoltare, che uno Stato catalano è interessante per loro, perchè avranno un paese nel sud Europa ben collegato, con buone infrastrutture e con mentalità imprenditoriale dove poter investire. Un paese con un alto potere d’acquisto che può dare risposte alle necessità di espansione internazionale.
Dal Circolo Catalano di Affari siamo convinti que molto prima di quanto crediamo, potremo godere di questi vantaggi. Non solo noi, ma anche l’Europa e, indirettamente, la Spagna.
Joan Cabanas
Responsabile dell’area internazionale del “Cercle Català de Negocis” – Circolo Catalano di Affari (associazione d’imprenditori catalani)

0 comentaris:

Posta un commento