mercoledì 16 luglio 2014

Costituzione


In mezzo a tanti scandali che sta vivendo in questo momento la giustizia spagnola, curiosamente al Consiglio Superiore della Magistratura (Consejo General del Poder Judicial) li è venuto in mente di chiamare a dichiarare il giudice Santiago Vidal, dopo la redazione di una bozza di costituzione catalana. Vidal, con un gruppo di altri giuristi, sta redigendo quello che dovrebbe essere una bozza per una costituzione della Repubblica della Catalogna. Lo fanno di propria iniziativa. Non è un incarico, anzi, è un esercizio teorico che può aiutare a capire quali passi bisognerà fare domani. La domanda è, dunque, per quale motivo lo chiamano a dichiarare.

La risposta è ovvia. Per ragioni politiche. Un giurista può fare un lavoro teorico su qualsiasi forma di costituzione? Suppongo di si. Ci sono giuristi catalani che hanno redatto costituzioni straniere, sopratutto per il terzo mondo; e che io sappia non è successo niente a loro. C’è chi ha redatto, punto per punto, come potrebbe essere la costituzione di un’ipotetica terza repubblica spagnola, e non è successo niente a costui. Che cosa rende diverso il caso del giudice Vidal?

A parer mio, due cose. La prima è che questo non è fantascienza nè fantasia. La republica catalana è un progetto possibile come realtà immediata e, pertanto, redigere una costituzione possibile e fattibile viene visto da un’angolazione molto diversa. Ma c’è un secondo fattore molto chiaro: l’irritazione così poco dissimulata che suscita il fatto che alti funzionari dello stato si manifestino apertamente in favore dell’indipendenza. In questo senso non si può dimenticare che questa chiamata è preceduta da quell’oscuro episodio della pubblicazione delle fotografie delle carte d’identità dei giudici che avevano esposto argomenti in favore della consultazione. Lo stato si agita sulla sedia in forma alquanto drammatica quando vede che la ribellione è già dentro il castello. 



Un commento finale su questa bozza di costituzione. Non dobbiamo sbagliarci su quello che stanno facendo. Loro stessi hanno chiarito che la costituzione, quella vera, la redigerà il parlamento costituente e stanno presentando questo lavoro soltanto come un esercizio. Ma come un esercizio chiarificatore, aggiungo io, in quanto molti di noi non abbiamo visto altro che una sola costituzione e non riusciamo ad immaginare come potrebbe cambiare la nostra vita con un’altra di diversa. Ieri Santiago Vidal stesso spiegava a questo giornale alcuni dei punto che propongono di includere nella costituzione e vi raccomando l’intervista. Capirete di cosa si sta parlando e, probabilmente, le ragioni della persecuzione a Santiago Vidal, giudice del quale mi dichiaro solidale a occhi chiusi.

Vicent Partal - 30.04.2014 - Vilaweb

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