Dal sito
Somescola.cat vogliamo esprimere la nostra profonda indignazione di fronte alla
sentenza del Tribunale Superiore di Giustizia della Catalogna (TSJC) la quale
obbliga che un'intera classe scolastica debba seguire tutte le lezioni in
castigliano se un solo alunno ne fa richiesta per via giudiziaria. La sentenza
del TJSC è destabilizzante e crea una discriminazione
all'interno delle scuole. Ribadiamo che non esiste alcun conflitto linguistico
all'interno delle aule e che non c'è una fetta di popolazione privata dei propri diritti.
Per esempio, quest'anno, nel totale delle iscrizioni scolastiche dell'intera
Catalogna, solo 17 famiglie hanno richiesto lezioni in castigliano per i propri
figli. Negli scorsi 30 anni, con il consenso sociale e politico, il catalano è
sempre stato lingua veicolare e di apprendimento, metodo pedagogico e idioma
comune all'interno dei nostri centri educativi.
La sentenza del
TSJC introdurrà ora un nuovo motivo di scontro all'interno delle aule
scolastiche: l'imposizione dell'interesse di singole famiglie a scapito di
tutte le altre e l'idea che il castigliano ha una prevalenza sulle altre lingue
e che sia di rango superiore rispetto al catalano, a dispetto di tutte le leggi
e della volontà della società. Questa imposizione è
il primo passo verso la “spagnolizzazione” che caratterizza la nuova legge sull'educazione
(LOMCE) promossa dal ministro Wert.
Noi di
Somescola.cat siamo convinti che i maestri non applicheranno la sentenza
all'interno delle loro aule. Per questo motivo, chiediamo che il Dipartimento
all'Educazione mostri fermezza e non metta in pratica la sentenza del tribunale
né ora né mai. Concludendo, davanti ad una situazione che
oltrepassa tutti i limiti di un Paese che vuole vivere in libertà,
richiamiamo a una disobbedienza in nome della volontà
di difendere il nostro modello scolastico, senza alcuna eccezione.
Per un Paese
aperto a tutti, una scuola in catalano!
Somescola.cat
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