domenica 7 aprile 2013

Fondi UE per 130 milioni di euro finiscono nelle corride



 
"I cittadini svedesi o tedeschi lo sanno che parte delle loro tasse, che teoricamente dovrebbero essere destinate a creare un'Europa migliore, in realtà finiscono in una corrida?"

Questa
è la domanda che hanno fatto i parlamentari catalani a Madrid, proprio il giorno che il Congresso spagnolo ha discusso la dichiarazione delle tauromachia come Bene d'Interesse Culturale, il che implicherà anche che le corride torneranno in Catalogna, malgrado che il Parlamento Catalano le abbia proibite democraticamente. Al riguardo i repubblicani catalani hanno redatto un documento sulle sovvenzioni destinate alle corride che hanno raggiunto la cifra di 700 milioni di euro, 130 dei quali provenienti dall'Unione Europea.

Il documento, che viene citato anche dal Finalcial Times
, spiega come la tauromachia è "fortemente sovvenzionata" che che senza questi aiuti "questa attività ricreativa probabilmente scomparirebbe". L'allevamento dei tori da corrida già da tempo non è più un affare e, come dichiarano sia i lavoratori che gli economisti, "se le corride fossero lasciate al libero mercato, andrebbero fallite, e sia i detrattori che i sostenitori convengono sul fatto che sono un'attività che non ha futuro senza sovvenzioni".
Questo
è il tallone d'Achille della cosiddetta "festa nazionale": i 130 milioni di euro che la tauromachia riceve dall'Europa grazie alle sovvenzioni destinati ai programmi comunitari sull'agricoltura. In sostanza la UE sovvenziona l'industria dell'allevamento in Spagna, di cui gli allevatori di tori da corrida fanno parte.

Oltre che gli aiuti europei, i catalani criticano anche le sovvenzioni che molte amministrazioni pubbliche spagnole (ministeri, autonomie, comuni, nonché
la TV pubblica RTVE) destinano alle corride, per un ammontare che supera i 570 milioni di euro annui.
 
Fonte: Nació Digital

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