mercoledì 24 aprile 2013

La lotta per l’indipendenza


Dicono che le argomentazioni dei favorevoli all’indipendenza catalana abbiano origine nella sentenza del Tribunale Costituzionale spagnolo (2010) contro lo Stato della Catalogna (2006) e nella crisi economica che stiamo vivendo e che rende ancora più evidente la spoliazione dei beni della Catalogna da parte del governo spagnolo.

Oggi la lotta dei catalani per la propria libertà fa parte della storia dell’umanità. Il testo che presentiamo, illustra brevemente due personaggi del passato della Catalogna. Entrambi si chiamavano Francesc Macià e entrambi hanno avuto il titolo militare di colonnello, ma le loro figure sono state separate da diversi secoli e da circostanze diverse.


Francesc Macià i Ambert (1658?-1713), più conosciuto come Bach de Roda, era un contadino e proprietario terriero che combattè contro l’occupazione francese della fine del XVII secolo. Durante la Guerra di Successione (conflitto bellico europeo su base politica, economica e dinastica) i catalani presero le parti di Carlo d’Austria.
Nel 1704 Bach de Rosa prese parte alla rivolta dei "vigatans" (termine usato per indicare i dirigenti e combattenti nella zona de La Plana de Vic filo-austriaci). Nel 1705 partecipò alla conquista di Barcellona e, durante lo stesso anno e quello successivo, la difese dai borbonici.
Negli anni successivi ottenne il grado di colonnello del Reggimento dei Fucilieri di Montagna. Nel 1713 continuò a combattere nonostante l’occupazione della città di Vic e l’abbondono degli alleati di Carlo, come conseguenza del trattato di Utrecht. Infine, quando si trovava in uno dei terreni di sua proprietà, venne tradito e impiccato a Vic senza alcun processo.
Per i catalani la Guerra si concluse con la conquista di Barcellona l’undici settembre del 1714. Significava esecuzioni, prigioni, bandi, esili. Il Decreto di Nueva Planta del 1716, imposto dalla Spagna, era un nuovo ordinamento politico-amministrativo. Per quanto riguarda l’economia, dal 1714 i borbonici imposero una tassa straordinaria per la guerra e, nel 1716, introdussero anche una nuova tassa catastale.


Francesc Macià i Llussà (1859-1933) entrò all’accedemia di ingegneria militare nel 1874. Nel 1895 divenne comandante e, nel 1904, tenente colonnello. A causa degli incidenti del Cu-Cut! (rivista satirica che pubblicò una caricatura considerata offensiva nei confronti dei militari spagnoli, che decisero di distruggerne gli uffici) del 1905 si pronunciò a sfavore dell’anticatalanismo e, nel 1907, si presentò come candidato di Solidaritat Catalana, rinunciando alla carriera militare di colonnello.
Deputato presso il comune catalano Les Borges Blanques, nel 1919 creò la Federació Democràtica Nacionalista e, nel 1922, il Estat Català (nonostante il suo obiettivo fosse fondare una Repubblica Catalana). Fu esiliato in seguito al colpo di stato di Primo de Riversa nel 1923, ma provò a invadere la Catalogna nel 1926, tentativo fallito e per il quale fu processato in Francia.
Al termine della dittatura (1931), decise di tornare in Catalogna e partecipò alla creazione della Esquerra Republicana de Catalunya (ERC). Dopo avere vinto le elezioni comunali, il 14 aprile del 1931, proclamò la Repubblica catalana. Successivamente però accettò uno statuto di autonomia della Catalogna e accettò il ruolo di presidente del governo catalano, ruolo che ricoprì fino alla morte, nel 1933.
Il governo della Catalogna, chiamato Generalitat, sarà poi eliminato dalla dittatura di Franco al termine della guerra civile spagnola, nel 1939. I campi di concentramento, le esecuzioni, le prigioni, gli esili furono una dura realtà per molti anni.
Attualmente ERC è il secondo partito al Parlamento catalano e uno dei partiti nazionalisti catalani che lotta per ottenere l’indipendenza della Catalogna.

Francesc Bonastre i Santolària.

Spagnolo

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