lunedì 15 aprile 2013

Lettera ad un leader europeo


Lei che ha qualche tipo di responsabilità nella direzione di uno dei governi dell'Unione europea o della stessa Ue dovrebbe sapere che quando il giornalista Matthew Parris del Times ha affermato che la Catalogna era una bomba, aveva ragione solo sulla capacità distruttiva per l’Europa che potrebbe un evento incontrollato in Catalogna, superiore a quello di Cipro o del Portogallo. Nel resto si sbaglia nella diagnosi e nei tempi dell’esplosione.
Lei dovrebbe sapere che mancano poche settimane o mesi perchè la cosiddetta bomba esploda. E l'esplosione non avverrà in primo luogo come una conseguenza di un referendum secessionista che non avrà avuto il tempo materiale di realizzarsi. L'esplosione sarà di conseguenze sociali e ne avrà presto o tardi di nazionali. Ma anche di immediate, economiche e sociali per la Spagna e quindi, per l'Europa.
Mi spiego meglio.
1. Le leggi dello Stato spagnolo impongono un debito di 10 miliardi di euro al governo della Catalogna.
2. La riduzione del deficit pubblico della Spagna viene applicata in modo parziale e non equitativo alla percentuale del peso in cui le autonomie contribuiscono allo Stato. Dovreste sapere che le autonomie in Spagna gestiscono tutti i servizi del welfare: sanità, scuole, servizi sociali, ecc
 
3. Ciò significa che l'apparato del governo centrale, piuttosto che perdere peso sorge in modo relativo sul suo peso svincolandosi di misure restrittive. Lo Stato Spagnolo controlla quasi tutto il budget pubblico e gestisce grandi infrastrutture sostanzialmente inefficienti quanto rete di aeroporti, il Tav (Spagna, primo paese del mondo in termini relativi) ed un esercito di grandi dimensioni per un paese che si è svegliato povero. Inoltre, i soldi pubblici servono a nascondere i buchi aperti da un sistema finanziario che ha contribuito ad un’economia speculativa ed ha ucciso l’economia produttiva.
 
4. All'interno delle regioni la distribuzione delle risorse pubbliche è completamente inegualitario. La Catalogna ha un deficit di bilancio pari al 9% del Pil, mentre la maggior parte delle 17 regioni autonome hanno un surplus fiscale, in alcuni casi superiore al 10% del Pil. Paradossalmente, le autonomie recettrici di questo surplus non hanno dovuto praticamente fare dei tagli strutturali nel welfare. E in Catalogna la disoccupazione ha raggiunto il 27% mentre sanità e scuole sono sull'orlo del collasso.
 
5. Con tutti questi fattori lo Stato Spagnolo pretende di imporre nuovi tagli che raggiungono in Catalogna più di 4 miliardi di euro, con la soglia del deficit pubblico al 0,7% imposto dal governo centrale. In termini relativi, molto più dannosi dei tagli imposti su Cipro e Portogallo, con l'aggravante che la Catalogna non dispone di strumenti di stato ma anche il 9% del Pil annuo viene preso dallo Stato pur quando c’è un debito a Catalogna pari a 10 miliardi.
Personalità europee cui giungerà questo articolo, sappiate che la società catalana non è ancora esplosa perchè ha una speranza di cambiamento del sistema politico con la creazione di uno Stato proprio per superare la mancanza di democrazia, la giustizia sociale e l'inefficienza della Spagna. Il processo di separazione in accordo con l'Ue e la Spagna potrebbe avviare un processo di riforma del fondamento di uno Stato Spagnolo che è un cancro per la maggior parte dei suoi abitanti.
Se l'Ue permette che la Spagna sia la miccia della Catalogna, autonomia che rappresenta il 20% del Pil spagnolo, il 25% dei ricavi dello Stato, il sostenitore economico della Spagna sussidiata, il terzo dell’export ed il 40% dell’export di alta tecnologia e in alcune aree di ricerca, entro 24 ore dallo scoppio della Catalogna, la Spagna cadrà. E dietro verrà l’Ue e tutti voi che troppo spesso guardate dalla distanza ed indifferenza i sacrifici che fanno, e che hanno dovuto sostenere in altri momenti storici, i cittadini della Catalogna.
Se non mi ubicate, tutto questo ve lo dice chi è stato “conseller” 7 anni (ministro, in lingua internazionale) del governo della Catalogna nel settore dell'industria, commercio, turismo e università. Stiate all’erta!
 
Josep Huguet
@Josep_Huguet
Ex ministro del Governo della Catalogna (2004-2010),
Presidente della Fondazione Irla,
Ingegnere industriale.
 
 
 
 
 
 


0 comentaris:

Posta un commento