domenica 26 ottobre 2014

Tólgono la custodia di una bambina a una madre per lo “scoglio” del catalano

Nadya e sua figlia di 4 anni vivono a Ripollet e la magistrata di Tenerife considera que “non ha dimostrato que la lingua non sia nessun problema” per l’evoluzione della bambina

Una magistrata di Tenerife ha ritirato la custodia allamadre d’una bambina di 4 anni, perché non ha dimostrato che l’imparare il catalano “non stia rappresentando uno scoglio nella sua evoluzione”, dopo che partisse a vivere a Ripollet, dove trovó lavoro l’anno scorso.

Per quanto pubblica il giornale ‘El Punt Avui’, la giudice ha considerato che, a causa della mancanza di un accordo fra i genitori, é d’obbligo preservare l’interesse superiore del minorenne. Inoltre, argomenta che “con rispetto alla partenza della minorenne verso Barcellona, bisogna aggiungere che si trova in una comunità autónoma definita per certe caratteristiche speciali con riguardo all’integrazione, giacché oltre al processo normale d’adattazione a un cambio di territorio o di abitudini, si deve aggiungere la difficoltá di dover imparare una lingua coufficiale al castigliano, il catalano, che é la lingua adoperata da gran parte della societá catalana, cosí come dalle scuole”. La sentenza sottolínea que “neppure é accreditato che la minorenne si sia adattata alla lingua, e che questa circostanza non rappresenti uno scoglio nella sua evoluzione”.

La madre della bambina ha descritto la sentenza come “discriminatoria e maschilista”, e prepara un ricorso all’'Audiència di Tenerife in modo che sua figlia, che “capisce bene le spiegazioni in catalano”, in base all’ultima informazione della scuola, continuï a vivere con lei.

D’altra parte, la magistrata penalizza pure la madre della bambina perché lavora. La sentenza rubrica che “la flessibilitá horaria que indica la demandante fa dubitare questa magistrata (...) Invece, il padre é disoccupato, e perció ha una maggior disponibilitá horaria, cosí come la sua compagna”.

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