mercoledì 15 ottobre 2014

Aspettando anche la richiesta di perdono della Spagna

La Comissione della Dignità e il Dipartimento della Vicepresidenza della Generalitat organizzarono il 15 ottobre del 2008 un atto di riparazione verso l'ex-presidente Lluís Companys, con la presenza della console tedesca, Christine Gläser, e del console di Francia, Pascal Brice. 

Per Brice, la deportazione di Companys fu un'impresa tedesca in territorio francese e, in ogni caso, 'sono gli storici quelli che devono assegnare responsabilità'. La console tedesca chiese perdono esplicitamente e ricordò che Helmut Khol si era già discolpato davanti a Jordi Pujol per l'azione della Gestapo. 

Nell'estate del 1940 Lluís Companys fu detenuto in Francia, dove viveva in esilio, e poco dopo le autorità francesi e la Gestapo lo consegnarono alle autorità di Franco, che lo esecutarono. Questo 15 d'ottobre saranno passati 74 anni dal suo fucilamento. 

All'atto intervenne anche il vicepresidente della Generalitat, Josep-Lluís Carod Rovira, che dichiarò che 'quello che manca adesso è che parli la Spagna democratica e che s'anulli il processo a Companys'.

Il 15 d’octubre del 2009 il Consiglio di governo catalano, in una riunione straordinaria, accordò di richiedere l'annulamento del processo che condannò a morte l'ex-presidente Lluís Companys, e cosí lo comunicò alla Procura Generale di Stato. 'Affermiamo che non ci fermeremo e che non esiste nessun motivo per desistire finché non si ottenga l'annullazione di quella sentenza', disse Montilla, il 128esimo presidente della Generalità.

Il presidente Montilla dichiarò che questo era un 'gesto coerente' e che la Generalitat sperava 'l'ultimo gesto che reclama il popolo di Catalogna'. Inoltre ricordò che Companys morí essendo il presidente della Generalitat e che fu fucilato per essere il presidente della Catalogna', e aggiunse: 'Il popolo di Catalogna ha perdonato però non possiamo confondere il perdono con l'oblio: c'è un capitolo aperto che vogliamo chiudere con dignità'. Cosí, secondo Montilla, la richiesta d'invalidità del processo all'ex-presidente era una 'esigenza etica, politica e storica' però che, inoltre, allora esisteva una 'opportunità giuridica' che non ci si poteva lasciar scappare. 

Alla fine, riconobbe 'lo sforzo politico e la dignità morale di molte persone e instituzioni' e ricordò 'il compromesso di tanti catalani che durante settanta anni hanno aspettato un momento come questo.' 

Secondo l'accordo preso, il governo catalano richiese al procuratore generale di sollecitare al Tribunale Supremo spagnolo la revisione del processo. Infatti solo un condannato, un suo parente o il procuratore di Stato può interporre un ricorso di revisione. D’accordo con la legge d’istruttoria criminale, l’organo competente per risolvere un ricorso di revisione e per dichiarare, se è il caso, la nullità della sentenza impugnata, è il Tribunale Supremo spagnolo. 

Nel 2010 il governo spagnolo qualificò d'«impossibile annullare giuridicamente il processo a Lluís Companys. La vicepresidente del governo spagnolo María Teresa Fernández de la Vega, affermò che l'esecutivo non pensava di richiedere l'invalidità del processo al presidente catalano Lluís Companys.

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