Guifré Peguera Comas e Jordi Nogué
Hernández lo scorso 2 ottobre sono stati condannati dal tribunale speciale
spagnolo chiamato “Audiencia Nacional”. La condanna è stata di 900 € per aver
bruciato una foto del Re Juan Carlos durante la Festa Nazionale Catalana del 2013 a Matarò.
Nella sentenza si afferma che è stata commessa un’azione "offensiva" in modo "volontario" per "screditare la corona", proprio perché è "un simbolo dell'unità della Spagna e della permanenza dello Stato." Il pubblico ministero ha chiesto una condanna per 10.800 euro per aver insultato la Corona.
Durante il processo i due studenti hanno ammesso di aver partecipato all'azione, anche se hanno detto che non sono stati loro a dare fuoco all'effigie del monarca. Secondo, quanto ha spiegato, Jordi Nogué, lui ha tenuto il ritratto, mentre Guifré Paguera gli ha gettato dell’alcool, ma nessuno dei due ha compiuto l'azione di dargli fuoco. "Se lo avessi fatto, lo direi, e lo farei di nuovo, ma non sono stato io", ha detto Nogué.
I due Catalani hanno sostenuto che l'azione era un atto a favore dell’Indipendenza e contro una monarchia che da "299 anni sta opprimendo il popolo Catalano." Le persone che hanno manifestato davanti al tribunale sono state identificate e multate con 300 euro per riunione non autorizzata.
Come sempre accade nei processi della “Audiencia Nacional”, dove gli imputati o i testimoni possono esercitare il loro diritto di parlare in Catalano, il traduttore ha dimostrato più volte di non comprendere questa lingua. In questo caso ha tradotto "meno" per "più".
La difesa, che ha già annunciato che presenterà ricorso, ha ricordato che nel 2008 era successo un caso identico che terminò con la sentenza di reato contro l'ordine pubblico.
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