martedì 17 giugno 2014

Di merda


Se avete abbastanza peli sullo stomaco, andate su Twitter e fate una ricerca sulle volte che, ogni giorno, viene utilizzata l’espressione ‘catalanes de mierda…’ (non serve tradurre). E’ un riscontro scoraggiante —tristissimo—, ma è la pura verità: l’anticatalanismo in Spagna è una industria, un’energia rinovabile, soprattutto ora che si parla della possibilità di creare uno stato proprio per il nostro paese.

Ormai sono insulti nemmeno tanto nascosti dall’anonimato o dalla massa. La gente dice cose come queste con nomi e cognomi, senza nessun tremito della voce. Esiste un clima di tolleranza assoluta verso certe squalifiche, mentre altre proposte odiose trovano subito una censura implacabile.

Il discorso dell’odio, proveniente dal razzismo, dal fascismo —o dall’atteggiamento postrivoluzionario sinistroso…— fa che subito appaiano le grandi parole umilianti. I più sensibili davanti all’argomento della razza —che subito si fanno delle foto con ananas o banane— guardano dall’altra parte quando si tratta di mettere un freno alle aggressioni verbali e fisiche che possa subire qualcuno per il solo fatto di essere catalano o di parlare la nostra lingua. L’antirazzismo è “cool”, difendere i catalani invece, è qualcosa da pezzenti —o dell’alta borghesia, dipende dall’umore della giornata. Avete mai sentito un intellettuale castigliano chiedendo tolleranza o rispetto? Quando si tratta di confrontare il sovranismo con il totalitarismo nero o rosso sono molto perspicaci; ma quando si tratta di difendere l’integrità fisica e morale dei catalani sono molto riservati e prudenti… 

Il tweet ‘catalanes de mierda’, fatto da un alto funzionario spagnolo della ‘Marca España’, motivò la sua destituzione, certamente, ma nessun tipo di sanzione con la scusa che l’aveva fatto ‘in ambito privato’, la meraviglia…(e adesso lo hanno premiato con un consolato in Australia, n.d.t.); nessuno di quelli che twittano, ogni minuto, in questo senso ricevono nessuna censura o chiusura del conto (nessuna sanzione), inversamente da quello che succede se ci si atteggia arrogante contro altre minoranze. Insultare i negri è visto molto male, lo sapete; ma insultare i catalani, è gratis. 

L’estrema destra più oscura chiede di arrestare il presidente Mas e portarlo in carcere per sedizione…; sono gli stessi poeti che proposero una campagna per il ‘diritto a decidere se Artur Mas era un figlio di puttana’… Io mi chiedo perchè non si fa scherno pubblico di queste cose, censura collettiva e dibattiti aperti, come sul razzismo negli stadi. Invece niente, neanche una parola...


Se organizzate qualcosa per diffondere l’idea che un giocatore di calcio negro debba essere chiuso in un zoologico forse andrete in prigione —nel giro di poche ore—; ma fare una campagna simile contro un politico sovranista risulta completamente impunito. E, in più, troverete della gente disposta a cogliere le sfumature sulle differenze ed a discolpare queste campagne, forse anche avallandole con ‘la libertà di espressione’. 

I signori del PP qualificano di fasciste le aggressioni che soffrono quelli del proprio partito ma non usano mai questo aggettivo per squalificare gli aggressori del catalanismo, anche se appaiono ben visibili i simboli del fascismo “giogo e fascio con cinque frecce”. Il PP ha intrapreso la strada di Stalin, che vedeva fascisti dapperttutto (tranne che dove si trovano in forma chiara, esplicita, visibile…). Il PP fa come il rapper Hasél: vede fascisti tutti quelli che non lo seguono, che non sono comunisti puri come lui —devoto di Ulrike Meinhof e di tutti i terroristi ‘anticapitalisti’. E, poi, Hasél si sorprende quando non lo lasciano cantare le sue litanie… lui che vorrebbe tutti i liberali in una fossa comune. 

Tutto quello che non sia la mia ortodossia è fascismo —lo sappiamo…—; tutto quello che non sia unionismo è ETA o complicità con assassini… E così andiamo avanti, che non succede nulla… Nei libri di testo spagnoli si insegna che Lorca e Machado morirono a letto, l’ultimo mentre prendeva il sole nel sud della Francia… Esiste una stupidità malvagia spaventosa, a partire dalla quale si finisce per votare che non esistono i Paesi Catalani, come si potrebbe votare che non esiste l’influenza, e così ci risparmiamo di vaccinare il personale. 

La cosa potrebbe non andare oltre se non fosse che ogni giorno che passa si riafferma il flirt con la possibilità della violenza. Tutti i sostenitori dello estendere, diffondere ed agitare la strategia della tensione vogliono farlo soltanto perchè immaginano che ciò serve ai loro obiettivi politici. Nel calcio è una vecchia strategia continuare a dare piccoli calci al rivale quando l’arbitro guarda da un’altra parte, per provocarlo e vedere se, esacerbato, aggredisce e si fa espellere... così possiamo vincere la partita. Oso dire che questo sta succedendo nella nostra politica… 

Tanta violenza esiste in un pugno misterioso come nel predire brutte aggressioni affinchè si producano e se ne possa trarre un vantaggio elettorale… 

Mi ricorda quell’aneddoto sulla medicina vudú… Lo stregone prediceva e diceva ai malati: ‘morirai entro 30 giorni…’. Passato questo tempo, il paziente moriva sul serio. Non perchè lo stregone avesse indovinato.... ma perchè il paziente si ammazzava da solo, accettando la diagnosi… C’è molta stregoneria vudù nella politica spagnola e catalana, molto interesse a far funzionare le profezie, soprattutto a fare che alcuni pazzi le facciano funzionare… 

Quanto più disordine, più potere avranno i sostenitori dell’ordine. Per questo sono attratti dalla possibilità che il paese si converta in un caos senza capo nè coda. 

Insomma: buon fine settimana.


Melcior Comes
09/05/2014 - El Singular Digital

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