sabato 3 maggio 2014

Tremosa porta all’UE il caso della bambina allontanata dalla madre per “l’ostacolo” della lingua catalana



L’europarlamentare catalano on. Tremosa porta all’UE il caso della bambina allontanata dalla madre per “l’ostacolo” della lingua catalana.

L’europarlamentare di CiU Ramon Tremosa ha denunciato alla Commissione Europea il caso della madre che ha perso la custodia della figlia dopo che una giudice di Tenerife gliel’abbia ritirato adducendo che il catalano poteva essere un “ostacolo” alla sua integrazione nel paese di Ripollet, il comune catalano dove la madre si era trasferita l’anno scorso per trovare lavoro.

Tremosa ha chiesto alla Commissione Europea di intervenire sul caso, in quanto
considera che questa situazione “costituisce un attacco al principio di libera circolazione all’interno dell’UE, e diventa una discriminazione di carattere politico”. 

Dobbiamo ricordare che la sentenza della giudice, María de la Paloma Gálvez, stabilisce che “oltre al trasloco a Barcellona, bisogna aggiungere che si trova in una comunità autonoma definita con delle caratteristiche speciali di integrazione, visto che al fatto di doversi adattare normalmente ad un cambiamento di territorio e di costumi, bisogna aggiungere la difficoltà di apprendere una lingua co-officiale al castigliano, la lingua catalana, che come saputo da tutti, è la lingua utilizzata da gran parte della società catalana, ed anche nelle scuole”. Una descrizione dei fatti che ha fatto concludere al giudice canario, dopo aver aggiunto che “non risulta accreditato che la minore si sia adattata alla lingua catalana e che la sua lingua non sia un ostacolo alla sua evoluzione”, che la custodia deve andare al padre per preservare l’interesse superiore della minore.

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