Nella giornata di 23/09/2019 la Guardia Civil spagnola ha effettuato
numerose perquisizioni e ha arrestato 9 indipendentisti catalani dei
Comitati di Difesa della Repubblica (CDR) in diverse città della
Catalogna. Migliaia di persone sono immediatamente scese in piazza in
tutta la Catalogna per protestare e chiedere la liberazione dei
prigionieri. L’operazione è stata ordinata dai giudici dell’Audiencia
Nacional, che accusa gli indipendentisti di reati di terrorismo,
ribellione e detenzione illegale di esplosivi.
Dei nove arrestati
due sono stati rilasciati nella serata di ieri sera, mentre gli altri
sette sono stati trasferiti a Madrid e, per via dell’accusa di
terrorismo, sottoposti al periodo di isolamento e incomunicabilità
assoluta che dura 72 ore, prorogabili per altre 48. Una misura
restrittiva che impedisce agli accusati di poter parlare anche col
proprio avvocato, restando totalmente in balia delle forze di sicurezza
per giorni, in violazione di qualsiasi diritto del detenuto e contro cui
si sono mobilitate da tempo tutte le forze democratiche.
In realtà
il blitz ha un chiaro sapore politico, e non può assolutamente passare
inosservata la scadenza delle elezioni fissata per il 10 novembre
prossimo, in cui tutte le forze politiche, da Vox al PP a Ciudadanos,
passando per il Psoe ed un Podemos animato da rinnovato spirito
statalista, giocano la partita elettorale anche sul tema della
repressione delle spinte indipendentiste e sulla questione irrisolta
delle centinaia di prigionieri politici baschi e catalani. La
sceneggiata della retata è stata filmata e presentata come un’operazione
di grande professionalità, ma in realtà è stato preso d’assalto il
locale in cui si organizza la festa cittadina di Sabadell, in cui erano
presenti i materiali pirotecnici per il confezionamento dei fuochi
d’artificio, fatti passare pomposamente per “esplosivi pronti per
preparare attentati”, unitamente ai liquidi sequestrati in casa degli
arrestati, potenzialmente infiammabili e presenti in qualsiasi casa
dotata di terrazzi fioriti e giardino: dei semplici fertilizzanti per
piante.
La politica spagnola volta ad incriminare le lotte per
l’autodeterminazione presenti all’interno dello Stato segue
costantemente un carattere repressivo, ottuso, violento, annientando
tutto ciò che si ponga come alternativo al nazionalismo spagnolista,
colpendo spietatamente ogni forma di resistenza e dissenso
democraticamente espresso (vedi il referendum del 1 ottobre 2017) o
inventando teoremi persecutori che agitano i fantasmi del terrorismo
ovunque. Un’involuzione pericolosa di qualsiasi impostazione democratica
che sta prendendo piede in tutta Europa (e in alcuni casi prosegue solo
una già lunga tradizione), che mira a criminalizzare qualsiasi
dissenso, qualsiasi alternativa allo stato di cose presente, qualsiasi
resistenza a misure ogni giorno più autoritarie, securitarie,
antipopolari.
Liberu esprime il proprio sdegno per questa ennesima
operazione repressiva basata su teoremi accusatori falsi e artificiosi e
rinnova con forza la sua solidarietà e vicinanza ai prigionieri, alle
organizzazioni politiche e a tutto il popolo catalano in lotta per la
libertà.
Bon cop de falç!
Liberu – Lìberos Rispetados Uguales
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